Maurizio Monti "Panta rei" alla Casa del Mantegna
Inaugurazione sabato 6 Novembre ore 17.30 alla presenza dell'artista e del curatore Alain Chivelò
Il percorso del pittore Maurizio Monti si racchiude nella mostra
personale "Panta rei" all'estita alla Casa del Mantegna di
Mantova.
Dal modo d'intendere l'arte dal maestro romagnolo tutto scorre in
un costante fluire di pensieri, poesie e musicalità.
Promosdsa e organizzata del critico d'arte Alain Chivilò in
collaborazione con la Provincia di Mantova, la mostra presenta una
quarantina circa di lavori figurativi, divisi tra iperrealismo e
surrealismo, che introdurranno il visitatore in canoni di eleganza
da scoprire segretamente all'interno di celati dettagli.
Il fiore è sinonimo di bellezza, mentre una figura da
scoprire è un gioco intellettuale che Monti pone
all'osservatore finale.
Infatti, come indicato da Chivilò all'interno del testo
critico: "in ogni singola opera di Monti, ciascuna situazione
dipinta possiede e rivela un fattore umano, dal quale ulteriori
percezioni si generano in accordo alla preparazione e
all'intelletto di colui il quale si pone innanzi all'opera, o alla
vita stessa, ampliando conseguentemente i confini. Sorge dunque e
si crea spontaneamente la volontà di creare, da parte
dell'artista, un'interazione atta a generare ulteriori connessioni
neurali.
In questo gioco ereditato dal Surrealismo, non si scopre e non si
determina una realtà univoca, bensì un flusso
continuo di cromie, forme, luci e vibrazioni irradianti visioni e
mondi del tutto lirici.
Assistiamo, come del resto nella vita stessa di Maurizio Monti, a
un "tutto scorre" per un eterno divenire della realtà che,
regolarmente, si rinnova e si trasforma, poiché nulla
può rimanere immutabile rispetto all'attimo
antecedente.
Un fluire senza fine, sebbene nella staticità fisica
dell'opera tutto si prepari ad un ulteriore quid, partendo anche
dal fatto che se "i colori maturano la notte" (Alda Merini), gli
enigmi di Monti emanano forze positive di osservazione e
contemplazione".
a personale di Maurizio Monti permette di entrare all'interno di
un universo fatto in stile Jean-Michel Folon, ossia essere presenti
costantemente negli spazi virtuali e allo stesso tempo reali di
un'agenzia di viaggi immaginari.
La sequenza di opere dall'alto contenuto onirico, presso Casa del
Mantegna, permettono dunque al visitatore di esplorare il percorso
pittorico di Monti all'interno di un luogo aperto e senza
pregiudizi, ad ogni tipo di espressione artistica.
Biografia di Maurizio Monti
Maurizio Monti nasce nel 1951 a Santa Sofia in provincia di
Forlì.
Da subito è attratto dal disegno che lo porta ad estraniarsi
dalla realtà costruendo un mondo tutto suo. Non si comporta
come i suoi coetanei, per esempio non gioca alla guerra: se la
disegna. Riempie tutti i fogli bianchi che trova con battaglie
infinite, centinaia e centinaia di soldatini che combattono una
guerra forse presagio delle difficoltà che lo aspettano al
finire dell'infanzia. Con una scatola di colori regalata dai
genitori scopre poi la pittura e questa passione lo porta, fra le
altre cose, a ricopiare a soli dieci anni tutti gli affreschi della
cappella Sistina. Vinto il primo concorso nel 1968, inizia ad
esporre le sue opere in varie collettive e personali sapendo
già che la Pittura sarà quello che vuole "fare da
grande". Nel 1970 consegue il Diploma di Maestro d'Arte e nel 1971
si inserisce, come free-lance, nel settore della grafica
pubblicitaria. Nello stesso periodo, lavorando come designer,
spazia in vari campi, dalla moda all'arredamento e
dall'oggettistica alla progettazione di stand fieristici. Mal
sopportando le gabbie impostigli dal settore commerciale, abbandona
tutto e spinto dalla sua innata inquietudine parte in auto stop
iniziando un viaggio più mentale che altro. Questo nomadismo
lo costringe, per sopravvivere, ad ogni sorta di lavoro fino alla
scoperta di quello che gli è più congeniale: il
madonnaro. Disegnando marciapiedi ed affinando la sua
manualità, per qualche anno, percorre le strade italiane e
di gran parte dell'Europa.
Costretto poi agli obblighi di leva, torna ai suoi luoghi di
origine. Finito il "militare" la sua creatività lo porta a
seguire un'altra sua passione: la Musica. La professione di
musicista gli dà modo di essere completamente libero nelle
scelte artistiche e gli permette di sviluppare una tecnica
pittorica molto personale al di fuori di ogni corrente ed
elitarismo sterile. Nel 1980 arriva il primo riconoscimento
internazionale: il Premio della Presidenza alla VI Biennale Europea
di Strasburgo,
premio che gli apre le porte di collezioni pubbliche e
private.
Pur continuando a coltivare la Musica come mezzo di espressione e
con un centinaio di mostre all'attivo dal 1998 si dedica totalmente
alla pittura, realizzando ciò che secondo lui : "non
è una scelta è il mio destino".
Orari :
Da Mercoledì alla Domenica
Orario 10 - 13 / 14.30 - 18.30
Aperto: Mercoledì 8 Dicembre 2021 - Giovedì 6
Gennaio 2022.
Chiuso: 25, 26 Dicembre 2021 - 1 Gennaio 2022
Ingresso libero