Tazio Nuvolari

  
  Convegno
 
Ore 16, Madonna della Vittoria, Mantova Ingresso libero

Nuovo appuntamento del ciclo di conferenze "Domeniche pomeriggio con la storia mantovana" organizzato e promosso dal Circolo La Rovere con il patrocinio della Provincia d Mantova

Domenica 16 novembre "Tazio Nuvolari" Conversazione di Sandro Signorini con filmati originali d'epoca

Madonna della Vittoria, Mantova

Ingresso libero

Il racconto dell'uomo, dell'amore per Carolina, del padre straziato per la morte di due figli a 18 anni, di malattia, Giorgio nel 1937 e Alberto nel 1946, dell'amante della fotografia e della velocità in moto, in auto, in barca e in aereo, dalle oltre 100 cicatrici sul corpo e dalle decine di fratture riportate negli innumerevoli incidenti.

Il pilota che inizia a gareggiare a 30 anni e vince in moto e in auto tutte le competizioni mondiali con case diverse, in moto nella classe 350, 500 e 1000 (Indian- Norton-Garelli-Bianchi-Herly Davinson-Fongri) con 14 auto diverse, a trazione anteriore e posteriore, con motore a 4-6-8-12 cilindri (Scat Ispano- Ansaldo-Diatto-Bianchi-Chiribiri-Talbot-Bugatti-Maserati-MG-Alfa Romeo-Cisitalia-Mercedes-AutoUnion-Ferrari) dimostrando che a vincere era il pilota e non la macchina.

Il mito del pilota che vince il Gran Premio del Tigullio guidando un'Alfa Romeo senza il volante e il Gran Premio del Belgio con il corpo ingessato alla moto e il Gran Premio di Brno con un'auto senza una ruota.

Il mito del pilota che con una vecchia Alfa Romeo vince il Gran Premio di Germania nel 1935 battendo le insuperabili Mercedes e Auto Union tedesche alla presenza di un incredulo Adolf Hitler che abbandona la premiazione dove mancando l'Inno Nazionale Italiano, viene suonato "O sole mio".

Il mito del pilota che nel 1936 vince a New York la Coppa Wandervilt al cospetto di oltre un milione di spettatori, con 12 minuti sul secondo.

Il mito del pilota che vince l'ultimo Gran Premio a Belgrado nel 1939 prima dell'inizio della 2°guerra mondiale.

Il mito del pilota che vince l'ultima gara a 58 anni, nel 1950, con una Cisitalia Abart nella gara in salita del Monte Pellegrino.

Il mito del pilota dal "maglione giallo" dai "pantaloni azzurri" con il simbolo della "tartaruga" e al volante l'immagine della "Madonna del sacro cuore"

Inventa "la derapata" detiene per decenni il primato di velocità permanente su auto in 359,10 km all'ora. Primato realizzato il 15 giugno del 1935 sulla statale Firenze-Mare

La moglie Carolina scriverà nel suo diario:

"Mi ha amato per tutta la vita ed è stato amato in tutto il mondo. Un grande gentiluomo che amava l'eleganza, la famiglia e la velocità. Un mito intramontabile per il suo coraggio, per le sue vittorie per i grandi dolori della sua vita."

Muore a Mantova nel suo letto nella casa di viale delle Rimembranze, a 61 anni l'11 agosto del 1953.

Scrisse di lui Porche " Il più grande, insuperabile pilota di ieri, di oggi e di domani"

Filmati originali d'epoca