Mantova sott’acqua

  
  Rassegna
 

Prosegue il ciclo di conferenze "Domeniche pomeriggio con la storia mantovana" organizzato e promosso dal Circolo La Rovere con il patrocinio della Provincia d Mantova.

Domenica 9 novembre 2025, ore 16

Mantova sott'acqua

Conversazione di Sandro Signorini con filmati originali d'epoca

Museo Diocesano, piazza Virgiliana Mantova

L'alluvione del novembre del 1951 raccontata nei particolari delle ore e dei giorni vissuti dalla popolazione. Episodi di eroismo, di vera solidarietà ma anche di sottovalutazione, dal primo avvertimento nella notte del 9 novembre quando il Chiese straripa nell'asolano al 14 novembre quando il Po ruppe gli argini nel Polesine e Mantova fu salvata.

Oltre 7000 uomini vigilavano 24 ore su 24 gli argini i 600 km delle arginature del Po e dei suoi affluenti.

A Mantova, per la prima e unica volta nella sua millenaria storia, le acque del Lago di Mezzo si riversano nel Lago Superiore superando il dislivello di metri 4,23 creato dal Pitentino nel 1190.

In città al Ponte Arlotto si ha una massima di piena di metri 21,17 alle ore 10 del 14 novembre. Se l'arginatura fatta dai sacchetti di sabbia avesse ceduto, i 9/10 dell'intera città sarebbero andati sott'acqua. Se si considera che il punto più alto di Mantova è Piazza Sordello a quota 17 metri, in caso di sfondamento degli argini cittadini, sarebbe stata sommersa per 4 metri d'acqua, Valletta Paiolo di 5 metri.

L'alluvione del 1951 è entrata nella memoria collettiva di molte generazioni perchè ha colpito parte di un'Italia povera e non ancora uscita dai dolori e dalle devastazioni della guerra ma crea un momento di grande solidarietà nazionale che facilita la ripresa morale e sociale dell'intero Paese.

88 morti, 5674 case allagate, 966 km di strade sommerse, oltre 60 km di argini distrutti, decine di migliaia di profughi.

Nella storia millenaria della città solo 3 uomini possono dire di averla salvata dalla distruzione: Silvano Gadioli, Franco Nicolini e Raffaele Ampolini. Saranno premiati dal Sindaco Rea con 20.000 lire ciascuno ma oggi sono totalmente dimenticati e nessuna strada è loro dedicata.

Filmati originali d'epoca quando la televisione non era ancora entrata nelle case degli italiani.

 

Ingresso libero