Area Valdaro - Olmolungo, protocollo tra Provincia e Comuni di Mantova e San Giorgio per uno sviluppo sostenibile

  
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Approderà entro poche settimane sui banchi del Consiglio Provinciale e dei Consigli Comunali di Mantova e San Giorgio il protocollo per lo sviluppo in condizioni di sostenibilità dell'area "Valdaro - Olmolungo" e delle relative infrastrutture.

Intanto questa mattina il documento ha avuto il via libera dalle giunte comunali di città e di San Giorgio.

L'area Valdaro - Olmo Lungo è una porzione di un più vasto polo produttivo-commerciale localizzato tra i Comuni di Mantova e San Giorgio e posto tra il casello autostradale di Mantova Nord, il Porto di Valdaro e il relativo raccordo ferroviario per il trasporto merci. L'area occupa una superficie complessiva di circa 280 Ha ed è interessata principalmente da tre Piani Attuativi: PA-PIP Valdaro nel comune di Mantova (prima approvazione nel 1997), PA-PIP Valdaro in quello di San Giorgio (prima approvazione nel 2004) e PA Olmolungo (prima approvazione nel 1999). I tre piani sono solo parzialmente attuati e oggi presentano infrastrutture incomplete e necessitano di varianti urbanistiche per rispondere alle mutate esigenze del territorio.  

"L'area - spiega il presidente della Provincia Beniamino Morselli - ha un'importante vocazione logistica ed è strategica per lo sviluppo di Mantova. Nel corso degli anni nella zona si sono insediate numerose attività produttive e del comparto logistica. Ma oggi, alla luce della ormai prossima conclusione  dei lavori della bretella tra il casello di Mantova Nord e la zona produttiva di Valdaro (sovrappasso ferroviario   di connessione tra la rotatoria del casello MN Nord e la SP 30) e del progetto di piattaforma intermodale pubblica o di interesse pubblico a Valdaro all'interno del polo produttivo provinciale con la realizzazione di binari lunghi almeno 750 metri, i tre enti hanno ritenuto necessario garantire l'equilibrio fra insediamenti produttivi e qualità ambientale. Allo stesso tempo abbiamo ravvisato la necessità di potenziare il nodo intermodale di Valdaro". Il tutto messo nero su bianco in questo protocollo che tiene conto anche delle altre previsioni infrastrutturali, pianificate dalla Provincia e dai due Comuni, che avranno un impatto significativo sull'assetto definitivo del comparto in termini di servizi offerti e di mobilità:

 

  • Porto di Mantova Valdaro (P.A. terzo lotto, nuovo binario terzo lotto e sviluppo di una connessione diretta con l'autostrada A22);
  • Apea all'interno del P.A. Olmo Lungo (area produttiva ecologicamente attrezzata);
  • altre opere di viabilità sovracomunale:
    • rotatorie sulla ex SS482 in località Formigosa e in uscita dal P.A. Olmo Lungo;
    • raccordo della viabilità interna ai piani attuativi Valdaro e Olmo Lungo con la nuova rotatoria provinciale sulla SP30;
    • studio di fattibilità per un nuovo accesso al Porto di Mantova Valdaro

 

 

Il protocollo ha la finalità di:

  • condividere una strategia concreta e operativa per affrontare in modo coerente e sostenibile lo sviluppo dell'area sovracomunale "Valdaro-Olmolungo", per armonizzare lo sviluppo economico e il contenimento degli effetti ambientali degli insediamenti, in particolare delle emissioni prodotte dal traffico. Prioritaria diventa quindi la previsione della piattaforma intermodale per lo scambio ferro-gomma-acqua, realizzabile solo in questo particolare contesto urbanistico visto il collegamento con il porto di Valdaro;
  • approfondire le condizioni di sostenibilità ambientale delle trasformazioni in corso e future dell'area di interesse sovra comunale, nel rispetto delle prescrizioni dei decreti VIA e delle più recenti normative e disposizioni in materia ambientale, tenuto conto delle nuove problematiche ambientali connesse al cambiamento climatico in atto e conseguenti normative in materia;
  • valutare in modo compiuto, condiviso e preventivo lo stato di fatto e l'avanzamento dei progetti delle opere di mobilità, per definire modalità operative coerenti con l'attuale e futura situazione dei luoghi e con le mutate esigenze degli insediamenti e di contenimento degli effetti ambientali orientando il trasporto merci su mezzi maggiormente sostenibili.