Un osservatorio per gli inquinanti nei canali Osone e Goldone

  
  per il cittadino,   per enti ed imprese,   
 

Un incontro produttivo, nel corso del quale sono emerse consapevolezze e obiettivi comuni e dal quale si pianificheranno incontri programmati dando vita a una sorta di osservatorio che analizzerà quali soluzioni affiancare ai problemi, da condividere con tutti gli attori: agricoltura e ambiente non sono contrapposti ma devono trovare un punto di equilibrio che salvaguardi gli interessi di tutti" è il commento di Maurizio Pellizzer , presidente del Parco del Mincio, al termine dell'incontro promosso oggi dall'ente Parco per individuare soluzioni che arginino i problemi dei trasporti solidi e inquinanti che dai canali Goldone e Osone arrivano nella riserva naturale delle Valli del Mincio. All'incontro hanno partecipato le organizzazioni agricole (Confagricoltura e Coldiretti) , i consorzi di bonifica (Territori del Mincio e Garda Chiese), AIPO, Regione Lombardia, la Provincia e alcuni dei comuni invitati che sono in larga parte eterni ai confini del Parco del Mincio (erano presenti sindaci o rappresentanti di Castel Goffredo, Medole, Castiglione delle Stiviere,  Gazoldo degli Ippoliti, Castellucchio, Rodigo, Curtatone. Durante l'incontro sono state riepilogate le criticità da affrontare , ampiamente illustrate alla platea dal docente universitario Marco Bartoli , e sono state formulate dal Parco alcune proposte operative. La sfida è quella di salvaguardare le Valli del Mincio riuscendo a far coesistere valore ambientale e valore dell'agricoltura di qualità o di altre leve economiche come quella del turismo: "In Università - ha spiegato Bartoli - abbiamo raccolto e incrociato migliaia di dati e da questo lavoro si ricava che si registra una e eccedenza di azoto e fertilizzanti, che il sistema non ha la capacità di smaltire: il trasporto solido è doppio rispetto alla capacità del recettore di smaltirlo". Come contrastare quindi il rischio di perdita di un habitat di rilevante valore collettivo ? Erosione da contrastare con interventi sulle sponde, rispetto delle distanze dei campi coltivati dai bordi dei canali, fasce tampone boscate, siepi e filari: il confronto si è aperto su opportunità messe in campo da bandi del PSR, illustrate dal facilitatore del progetto regionale LIFE Gestire 2020 Fortunato Andreani: "Ci sono risorse che possono finanziare al 100% interventi la cui efficacia raggiunge un rilevante 90%". Dal mondo dell'agricoltura , è emerso dal dibattito, la visione è più ampia e punta a una agricoltura di precisione, a produzioni biologiche, le strade che permettono di coniugare sostenibilità ambientale e sostenibilità economica. "E' questo il percorso che abbiamo avviato oggi - conclude Pellizzer - che proseguirà concertando soluzioni compatibili con l'interesse di tutti. Il tema è aperto e sono emerse volontà comuni di non volerlo abbandonare". Intanto proseguono le tappe operative del "Contratto di fiume Mincio": lunedì 12 marzo è in calendario il secondo incontro del tavolo tecnico". All'ordine del giorno l'ingresso di due nuovi sottoscrittori (Sisam e Tea Spa) e l'aggiornamento delle schede del piano d'azione da parte dei diversi soggetti proponenti e tra i quali il percorso avviato oggi con il focus "Valli del Mincio-Osone-Goldone".