Eurovelo 8, ciclovia per uno sviluppo della bike economy nel mantovano
Un impatto economico stimato in 3,8 miliardi di euro all'anno, 200
milioni di viaggi bici al giorno per 2,3 milioni di
pernottamenti all'anno. Sono solo alcuni dei numeri attesi dal
progetto Eurovelo 8, una volta che sarà completata e
pienamente fruibile la ciclovia del Mediteraneo che andrà da
Cadice in Spagna all'isola di Cipro.
Proprio per evidenziare le opportunità che l'itinerario cicloturistico potrà offrire anche per il territorio mantovano, visto che 190 chilometri della Mediterranean route interessano le sommità arginali virgiliane, si è tenuto oggi nella Biblioteca Monastica del Polirone a San Benedetto Po un seminario rivolto a soggetti istituzionali e operatori privati.
" Finalmente a livello nazionale viene riconosciuto il valore della mobilità ciclabile e del cicloturismo - ha affermato aprendo i lavori il presidente della Provincia Beniamino Morselli -. Viene compreso che possono essere leve strategiche per il territorio, per l'occupazione, per la tutela e valorizzazione del paesaggio in quanto favoriscono lo svilupparsi di un'economia diffusa in grado di rianimare le comunità locali nelle nostre aree interne. Per questo abbiamo voluto partecipare alla candidatura del progetto Medcycletour che è l'evoluzione del progetto europeo "Eurovelo8 Mediterranean Route Promoting Europe longest thematic tourism route" di cui siamo stati capofila a partire dal 2014 fino alla sua ultimazione nel 2016. Il progetto presentato ha ottenuto il finanziamento da parte della Commissione Europea, e la Provincia, alla luce delle grosse incertezze che esistevano sul proprio futuro, ha ritenuto indispensabile trovare un soggetto locale, il Consorzio Oltrepò Mantovano, che avvalendosi del nostro supporto potesse portare avanti il progetto e garantirne la realizzazione nei tempi e nelle modalità previste dal bando europeo".
"Un chilometro di ciclabile - ha ricordato Paolo Pileri, docente
del Politecnico di Milano e responsabile scientifico del progetto
Vento - produce un indotto che oscilla tra i 150mila e i 350mila
euro all'anno. Il nostro obiettivo non deve essere quello di creare
semplici punti di ristoro o servizio lungo le ciclabili ma far
sì che i ciclisti entrino nei nostri paesi, mangino un
panino nel bar del borgo o consumino un pasto nell'osteria di una
certa località. Solo così riusciremo a gettare le
basi per una verrà bike economy. Ciò significa creare
posti di lavoro legati all'accoglienza, alla ristorazione e alla
valorizzazione del patrimonio culturale".
Tutti concordi sul fatto che
requisito imprescindibile per una ciclabile per attirare sempre
più utenti è l'essere riservata esclusivamente a
pedoni, ciclisti e al massimo ai mezzi agricoli. "Le auto non
devono transitarvi - ha proseguito il docente del Politecnico -
perché altrimenti non avremo mai le famiglie con bambini a
popolare le nostre ciclabili". Massimo Gibertoni, referente della
candidatura Mab UNESCO Po Grande ha annunciato che a settembre la
proposta sarà illustrata a Parigi e sarà una delle
due che verranno presentate dall'Italia.