Torre d'Oglio, team di tecnici di Provincia e Aipo per migliorare fruibilita' del ponte

  
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"Mi fa piacere che finalmente ci si sia messi attorno a un tavolo per affrontare insieme in modo concreto e costruttivo i problemi del ponte di Torre d'Oglio, con l'obiettivo da parte di tutti di contenere il più' possibile il numero dei giorni di chiusura". A dirlo e' il presidente della Provincia di Mantova Beniamino Morselli a margine dell'incontro tenutosi ieri a Palazzo di Bagno a cui hanno partecipato i tecnici dell'ente unitamente ai colleghi di AIPo, l'assessore regionale Gianni Fava e i sindaci dei Comuni maggiormente interessati dai problemi viabilistici legati al ponte. "AIPo si concentrerà prevalentemente sugli aspetti idraulici mentre la Provincia studiera' soluzioni per migliorare le caratteristiche strutturali del ponte di barche" aggiunge il numero uno dell'ente di via Principe Amedeo che sottolinea anche come "non sia stato deciso di assegnare un ruolo di coordinatore ad AIPo ma si sia stabilito di lavorare insieme in un unico gruppo concentrandosi pero' su problemi diversi in base alle rispettive competenze ed esperienze".
La titolarità sul Ponte di Torre d'Oglio, è infatti della Provincia di Mantova che nei mesi scorsi ha anche effettuato una serie di lavori di manutenzione.

"Abbiamo accolto con piacere l'invito dell'assessore Fava ad un confronto specifico - spiega Morselli - per ottimizzare lo studio di fattibilità provinciale con integrazioni di AIPO riguardanti il regime idraulico. Ricordo  che 18 mesi fa i tecnici della Provincia e quelli di AIPO avevano già approfondito tali temi ed era stata esclusa l'idea di una diga o di altre regimazioni idrauliche, sia per i vincoli idrogeologici della zona sia per la forte corrente. Probabilmente pero' saranno emerse novità non esposte precedentemente da parte di AIPO e saremo lieti di accoglierle sempre se funzionali e compatibili con tutti i vincoli territoriali ed idraulici del luogo in cui è collocato il ponte".  Due sono i vincoli a cui è condizionata  la funzionalità del ponte: la quota di massima ( legata alla quota di sommersione della strada in golena lato San Matteo) e la quota di minima che condiziona la pendenza delle ponticelle. All'interno di questi vincoli tra il 2005 e il 2010 furono presentate 5 proposte progettuali, supportate da analisi idrauliche, ambientali ed economiche,  che furono tutte bocciate dagli enti di tutela. Lo studio preliminare di fattibilità presentato dalla Provincia alla Regione,  nell'ottobre 2016 ed ancora in attesa di una risposta formale consente di ridurre considerevolmente il periodo di chiusura del ponte in caso di secca.