Adeguamento ponti alla Classe V Cemt

Incontro tra Provincia, Regione Veneto e Rfi

Trovare una soluzione per consentire il passaggio anche di convogli della classe V CEMT a pieno carico sotto il ponte di Arquà Polesine, nel rodigino, e incrementare così la competitività dell'Idrovia Fissero Tartaro. Il canale artificiale, navigabile tutto l'anno, che da Mantova permette il trasferimento delle merci fino a Venezia e viceversa, da molti anni presenta due gravi handicap: i ponti di Arquà Polesine e Rosolina che, per la loro altezza, non consentono il passaggio delle chiatte con i carichi ottimizzati al naviglio di V classe. Per questo ieri si è svolto un incontro tecnico a Mestre per cercare di superare questa impasse che di fatto, limita l'utilizzo di una infrastruttura che potrebbe avere grandi potenzialità, soprattutto adesso, da quando molti ponti stradali in Italia non permettono più il passaggio di carichi eccezionali.

Attorno a un tavolo si sono ritrovati rappresentanti di Provincia di Mantova, Regione Veneto e Rfi.

Già nel 2010 Rfi, attraverso Sist emi Territoriali, braccio operativo di Regione Veneto e l'interessamento della Provincia di Mantova aveva affrontato il problema: RFI aveva preso in carico l'ipotesi di un innalzamento della campata e l'adeguamento delle livellette sottese. Ipotesi ritenuta tecnicamente complicata, aggravata dal fatto che per la sua realizzazione sarebbe necessario interrompere per troppo tempo una delle principali arterie ferroviarie italiane.

Ieri, concordando sulla necessità di perseguire più che con non l'adeguamento con la realizzazione di un nuovo ponte con variante di tracciato della linea, si è iniziato a valutare le varie opzioni possibili: un intervento su una più ampia variante di tracciato che contemporaneamente consenta a RFI di aumentare la capacità e velocità di percorrenza ferroviaria della linea; in alternativa, un intervento di variante meno impattante in progettazione e valore, limitato al superamento dell'ostacolo tirante d'aria dell'idrovia.

Le opzioni valutate saranno messe in relazione alle possibili fonti di finanziamento che potranno vedere la partecipazione di RFI stessa, Sistemi Territoriali, gestore dell'Idrovia e strumento operativo di Regione Veneto che ha confermato la disponibilità a reperire finanziamenti in tal senso, con sullo sfondo la possibilità di candidare l'intero o parziale progetto a bando dell'Unione Europea, dando così seguito ai colloqui intercorsi tra il Presidente della Provincia Morselli e la Coordinatrice Europea del corridoio Mediterraneo in cui è inserita l'Idrovia Padano Veneto Iveta Radicova lo scorso 27 marzo durante la visita ufficiale al Porto di Mantova. Vista la valenza strategica legata alla riqualificazione del ponte sia per la rete ferroviaria che per quella idroviaria, un nuovo tavolo tecnico sarà convocato entro la fine di maggio.

 



Comunicati Stampa
Data 12-04-2019
Ora 10:39
Rubrica
per il cittadino
per enti ed imprese
Titolo Adeguamento ponti alla Classe V Cemt
Descrizione breve Incontro tra Provincia, Regione Veneto e Rfi
Descrizione

Trovare una soluzione per consentire il passaggio anche di convogli della classe V CEMT a pieno carico sotto il ponte di Arquà Polesine, nel rodigino, e incrementare così la competitività dell'Idrovia Fissero Tartaro. Il canale artificiale, navigabile tutto l'anno, che da Mantova permette il trasferimento delle merci fino a Venezia e viceversa, da molti anni presenta due gravi handicap: i ponti di Arquà Polesine e Rosolina che, per la loro altezza, non consentono il passaggio delle chiatte con i carichi ottimizzati al naviglio di V classe. Per questo ieri si è svolto un incontro tecnico a Mestre per cercare di superare questa impasse che di fatto, limita l'utilizzo di una infrastruttura che potrebbe avere grandi potenzialità, soprattutto adesso, da quando molti ponti stradali in Italia non permettono più il passaggio di carichi eccezionali.

Attorno a un tavolo si sono ritrovati rappresentanti di Provincia di Mantova, Regione Veneto e Rfi.

Già nel 2010 Rfi, attraverso Sist emi Territoriali, braccio operativo di Regione Veneto e l'interessamento della Provincia di Mantova aveva affrontato il problema: RFI aveva preso in carico l'ipotesi di un innalzamento della campata e l'adeguamento delle livellette sottese. Ipotesi ritenuta tecnicamente complicata, aggravata dal fatto che per la sua realizzazione sarebbe necessario interrompere per troppo tempo una delle principali arterie ferroviarie italiane.

Ieri, concordando sulla necessità di perseguire più che con non l'adeguamento con la realizzazione di un nuovo ponte con variante di tracciato della linea, si è iniziato a valutare le varie opzioni possibili: un intervento su una più ampia variante di tracciato che contemporaneamente consenta a RFI di aumentare la capacità e velocità di percorrenza ferroviaria della linea; in alternativa, un intervento di variante meno impattante in progettazione e valore, limitato al superamento dell'ostacolo tirante d'aria dell'idrovia.

Le opzioni valutate saranno messe in relazione alle possibili fonti di finanziamento che potranno vedere la partecipazione di RFI stessa, Sistemi Territoriali, gestore dell'Idrovia e strumento operativo di Regione Veneto che ha confermato la disponibilità a reperire finanziamenti in tal senso, con sullo sfondo la possibilità di candidare l'intero o parziale progetto a bando dell'Unione Europea, dando così seguito ai colloqui intercorsi tra il Presidente della Provincia Morselli e la Coordinatrice Europea del corridoio Mediterraneo in cui è inserita l'Idrovia Padano Veneto Iveta Radicova lo scorso 27 marzo durante la visita ufficiale al Porto di Mantova. Vista la valenza strategica legata alla riqualificazione del ponte sia per la rete ferroviaria che per quella idroviaria, un nuovo tavolo tecnico sarà convocato entro la fine di maggio.

 



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