Messa in sicurezza degli argini maestri, enti uniti per reperire fondi

Occorrono circa 30 milioni di euro

Fare il punto sulla sicurezza degli argini del Po nel mantovano e definire le possibili strategie per recuperare le risorse economiche necessarie per realizzare interventi in grado di migliorare la sicurezza dei territori mantovani in caso di piene del Grande Fiume.

Questo l'obiettivo dell'incontro tenutosi questa mattina a Palazzo di Bagno e convocato dal presidente della Provincia Beniamino Morselli. 

"La Provincia, sta predisponendo il nuovo Piano di Emergenza  di Protezione Civile per il rischio idraulico e nell'ambito della sua stesura è previsto l'aggiornamento degli scenari di rischio che si potranno verificare - ha spiegato il numero uno di Palazzo di Bagno in apertura dei lavori -. Per questo, tra i vari aspetti approfonditi c'è quello relativo allo stato e sicurezza degli argini maestri e delle relative criticità".

"In questi anni - ha aggiunto il sindaco di Suzzara e consigliere provinciale delegato Ivan Ongari -, per il Po è stato fatto molto ma restano ancora alcune criticità che vanno sanate". Nel confronto a cui hanno preso parte l'onorevole Marco Carra, l'assessore regionale Gianni Fava, il consigliere regionale Andrea Fiasconaro, il dirigente AIPO - Area Lombardia Luigi Mille, il Segretario generale dell'Autorità di Bacino del fiume Po Francesco Puma, ci si è soffermati in particolare sull'analisi del livello di sicurezza delle arginature rispetto al sormonto.

In sostanza, si è analizzato il grado di sicurezza offerto attualmente dagli argini   maestri del Po al verificarsi di onde di piena più imponenti rispetto a quella che interessò il Po nell'ottobre 2000, già individuate da Autorità di bacino del fiume Po e AIPO .

Ma di che cosa hanno bisogno gli argini mantovani? Gli interventi dovrebbero consistere soprattutto nel rialzo degli stessi nei punti che risultano avere quota minore rispetto al valore idrometrico atteso in caso di piena eccezionale, cioè con una piena che si presenta mediamente una volta ogni 200 anni. Fatta anche una prima stima dei costi per gli interventi più urgenti necessari per il tratto virgiliano   del Po: circa 30 milioni di euro.

E un primo obiettivo concreto l'incontro di oggi sembra già averlo raggiunto: Regione, Provincia, AIPo e Autorità di Bacino, unitamente all'onorevole Carra concordano sul fatto che solo un'azione congiunta e condivisa, estesa anche alle Regioni e Province limitrofe, può portare a risultati. Alle strutture tecniche, AIPo in primis, spetterà la stesura del progetto mentre agli altri soggetti politico - istituzionali competerà la ricerca dei fondi necessari per realizzare gli interventi. "Siamo nei tempi giusti per cercare i finanziamenti - ha sottolineato Dario Fossati direttore vicario della DG Territorio, Urbanistica, Difesa del suolo e Città Metropolitana di Regione Lombardia -. A breve sarà infatti presentato il Piano Italia Sicura da parte del Governo". "Occorre un'azione forte - ha ribadito l'assessore Fava -. E non può essere di sola competenza regionale. Decidiamo quali e quante sono le priorità e portiamo avanti un'azione congiunta sul Governo a cui resta in capo la competenza della gestione delle risorse per la messa in sicurezza del territorio. Regione Lombardia è pronta a dare il suo supporto tecnico. Dobbiamo agire adesso per consentire una programmazione degli interventi".  

 

Comunicati Stampa
Data 21-11-2016
Ora 16:38
Rubrica
per il cittadino
per enti ed imprese
Titolo Messa in sicurezza degli argini maestri, enti uniti per reperire fondi
Descrizione breve Occorrono circa 30 milioni di euro
Descrizione

Fare il punto sulla sicurezza degli argini del Po nel mantovano e definire le possibili strategie per recuperare le risorse economiche necessarie per realizzare interventi in grado di migliorare la sicurezza dei territori mantovani in caso di piene del Grande Fiume.

Questo l'obiettivo dell'incontro tenutosi questa mattina a Palazzo di Bagno e convocato dal presidente della Provincia Beniamino Morselli. 

"La Provincia, sta predisponendo il nuovo Piano di Emergenza  di Protezione Civile per il rischio idraulico e nell'ambito della sua stesura è previsto l'aggiornamento degli scenari di rischio che si potranno verificare - ha spiegato il numero uno di Palazzo di Bagno in apertura dei lavori -. Per questo, tra i vari aspetti approfonditi c'è quello relativo allo stato e sicurezza degli argini maestri e delle relative criticità".

"In questi anni - ha aggiunto il sindaco di Suzzara e consigliere provinciale delegato Ivan Ongari -, per il Po è stato fatto molto ma restano ancora alcune criticità che vanno sanate". Nel confronto a cui hanno preso parte l'onorevole Marco Carra, l'assessore regionale Gianni Fava, il consigliere regionale Andrea Fiasconaro, il dirigente AIPO - Area Lombardia Luigi Mille, il Segretario generale dell'Autorità di Bacino del fiume Po Francesco Puma, ci si è soffermati in particolare sull'analisi del livello di sicurezza delle arginature rispetto al sormonto.

In sostanza, si è analizzato il grado di sicurezza offerto attualmente dagli argini   maestri del Po al verificarsi di onde di piena più imponenti rispetto a quella che interessò il Po nell'ottobre 2000, già individuate da Autorità di bacino del fiume Po e AIPO .

Ma di che cosa hanno bisogno gli argini mantovani? Gli interventi dovrebbero consistere soprattutto nel rialzo degli stessi nei punti che risultano avere quota minore rispetto al valore idrometrico atteso in caso di piena eccezionale, cioè con una piena che si presenta mediamente una volta ogni 200 anni. Fatta anche una prima stima dei costi per gli interventi più urgenti necessari per il tratto virgiliano   del Po: circa 30 milioni di euro.

E un primo obiettivo concreto l'incontro di oggi sembra già averlo raggiunto: Regione, Provincia, AIPo e Autorità di Bacino, unitamente all'onorevole Carra concordano sul fatto che solo un'azione congiunta e condivisa, estesa anche alle Regioni e Province limitrofe, può portare a risultati. Alle strutture tecniche, AIPo in primis, spetterà la stesura del progetto mentre agli altri soggetti politico - istituzionali competerà la ricerca dei fondi necessari per realizzare gli interventi. "Siamo nei tempi giusti per cercare i finanziamenti - ha sottolineato Dario Fossati direttore vicario della DG Territorio, Urbanistica, Difesa del suolo e Città Metropolitana di Regione Lombardia -. A breve sarà infatti presentato il Piano Italia Sicura da parte del Governo". "Occorre un'azione forte - ha ribadito l'assessore Fava -. E non può essere di sola competenza regionale. Decidiamo quali e quante sono le priorità e portiamo avanti un'azione congiunta sul Governo a cui resta in capo la competenza della gestione delle risorse per la messa in sicurezza del territorio. Regione Lombardia è pronta a dare il suo supporto tecnico. Dobbiamo agire adesso per consentire una programmazione degli interventi".  

 

Sicurezza argini, incontro in Provincia
Argomenti correlati