Lupi nel mantovano, situazione sotto controllo

 

I comportamenti da evitare e quelli da adottare  

 

La presenza di alcuni lupi sul territorio mantovano c'è, vi sono stati alcuni sporadici casi di attacco ad altri animali ma la situazione non desta allarme.

E' quanto emerso questa mattina dall'incontro informativo "Conoscere il lupo" organizzato dalla Provincia nell'auditorium del Conservatorio Campiani di Mantova.

Dopo i saluti istituzionali del Presidente della Provincia Carlo Bottani, del Prefetto Gerlando Iorio e del comandante della Polizia Provinciale Cristiano Colli, sono intervenuti Francesco Bisi dell'Istituto Oikos e Luigi Molinari del Parco Nazionale Tosco Emiliano, esperti di grandi carnivori che hanno fornito una serie di informazioni sulla presenza del lupo nel territorio mantovano e su come contenerne la diffusione.

"I lupi vivono in famiglie di 4/5 unità e al loro interno hanno precise gerarchie - ha spiegato Francesco Bisi -. Difendono il "loro" territorio (mediamente di 200 chilometri quadrati) da altre specie ma anche da altri branchi di lupi. Al compimento di un anno, di solito, il cucciolo di lupo diventa adulto ed esce dal branco originario per formare un nuovo nucleo: per effettuare questo passaggio spesso si trova a dover invadere lo spazio di un altro branco. Il lupo si riproduce una volta all'anno e il numero di cuccioli va dai 2 ai 6 esemplari e molto alta è la mortalità dei piccoli: circa la metà non sopravvive. Maggio di solito è il mese delle nascite. Molti lupi poi muoiono perché investiti da auto o camion". Il lupo ha una grande capacità di spostamento, anche di centinaia di chilometri perché se non viene accettato in un nuovo branco si sposta e cerca nuovi spazi da colonizzare. Si ciba con uno spettro alimentare molto vario e ampio: ungulati, caprioli, cinghiali, lepri, carcasse di animali morti, rifiuti di origine antropica, nutrie, ecc.ecc.). Tendenzialmente per cibarsi vuole spendere le minori energie possibili e possono diventare preda anche animali domestici o pecore che sono più semplici da catturare. Essendo il lupo una specie protetta, l'Italia ogni sei anni  effettua una mappatura della sua presenza. Nell'ultima rilevazione del 2020-2021, si è visto che oltre all'Appennino e al Piemonte, il lupo si sta insediando anche in Veneto e Lombardia. Diverse sono le segnalazioni di un suo aumento lungo i principali corsi d'acqua: Po, Ticino, Adda, Oglio e Mincio.

"Le prime segnalazioni di lupi nel mantovano sono del 2019 con incrementi nel 2022 e nel 2023 e riproduzione di un branco alla confluenza tra Oglio e Po - ha aggiunto Bisi -. Le istituzioni stanno effettuando rilievi sistematici per rinvenire tracce del passaggio e della presenza del lupo. La tendenza è all'aumento e quindi gli avvistamenti di esemplari sono più facili".

Quali accortezze adottare allora? "Non creare situazioni che possano attirare i lupi vicino alle abitazioni, siano esse corti isolate e in centri abitati - ha rimarcato Luigi Molinari del Parco Nazionale Tosco Emiliano -. Non dare da mangiare ad animali selvatici, portare il cane al guinzaglio e nelle ore notturno è bene tenerlo in locali chiusi o box, non lasciare attrattive alimentari o carcasse di animali alla portata di altri animali. Le due regole d'oro sono il mantenere la distanza e non alimentare la fauna: se non rispettiamo queste buone abitudini il lupo può diventare un vicino scomodo".       

Infine Elisabetta Rossi, referente progetto Life Gestire 2020 per Regione Lombardia, si è soffermata su quanto al Regione sta facendo per affrontare il problema: "campagne di monitoraggio intensive grazie ai fondi Life, elargizione di indennizzi  per danni da fauna selvatica anche se il territorio mantovano è marginalmente interessato da danni arrecati dal lupo poiché non vi è la presenza di branchi stabili a differenza di quanto accade nelle province di Brescia e Sondrio".

 

Comunicati Stampa
Data 19-12-2023
Ora 16:30
Rubrica
per il cittadino
per enti ed imprese
per il turista
Titolo Lupi nel mantovano, situazione sotto controllo
Descrizione

 

I comportamenti da evitare e quelli da adottare  

 

La presenza di alcuni lupi sul territorio mantovano c'è, vi sono stati alcuni sporadici casi di attacco ad altri animali ma la situazione non desta allarme.

E' quanto emerso questa mattina dall'incontro informativo "Conoscere il lupo" organizzato dalla Provincia nell'auditorium del Conservatorio Campiani di Mantova.

Dopo i saluti istituzionali del Presidente della Provincia Carlo Bottani, del Prefetto Gerlando Iorio e del comandante della Polizia Provinciale Cristiano Colli, sono intervenuti Francesco Bisi dell'Istituto Oikos e Luigi Molinari del Parco Nazionale Tosco Emiliano, esperti di grandi carnivori che hanno fornito una serie di informazioni sulla presenza del lupo nel territorio mantovano e su come contenerne la diffusione.

"I lupi vivono in famiglie di 4/5 unità e al loro interno hanno precise gerarchie - ha spiegato Francesco Bisi -. Difendono il "loro" territorio (mediamente di 200 chilometri quadrati) da altre specie ma anche da altri branchi di lupi. Al compimento di un anno, di solito, il cucciolo di lupo diventa adulto ed esce dal branco originario per formare un nuovo nucleo: per effettuare questo passaggio spesso si trova a dover invadere lo spazio di un altro branco. Il lupo si riproduce una volta all'anno e il numero di cuccioli va dai 2 ai 6 esemplari e molto alta è la mortalità dei piccoli: circa la metà non sopravvive. Maggio di solito è il mese delle nascite. Molti lupi poi muoiono perché investiti da auto o camion". Il lupo ha una grande capacità di spostamento, anche di centinaia di chilometri perché se non viene accettato in un nuovo branco si sposta e cerca nuovi spazi da colonizzare. Si ciba con uno spettro alimentare molto vario e ampio: ungulati, caprioli, cinghiali, lepri, carcasse di animali morti, rifiuti di origine antropica, nutrie, ecc.ecc.). Tendenzialmente per cibarsi vuole spendere le minori energie possibili e possono diventare preda anche animali domestici o pecore che sono più semplici da catturare. Essendo il lupo una specie protetta, l'Italia ogni sei anni  effettua una mappatura della sua presenza. Nell'ultima rilevazione del 2020-2021, si è visto che oltre all'Appennino e al Piemonte, il lupo si sta insediando anche in Veneto e Lombardia. Diverse sono le segnalazioni di un suo aumento lungo i principali corsi d'acqua: Po, Ticino, Adda, Oglio e Mincio.

"Le prime segnalazioni di lupi nel mantovano sono del 2019 con incrementi nel 2022 e nel 2023 e riproduzione di un branco alla confluenza tra Oglio e Po - ha aggiunto Bisi -. Le istituzioni stanno effettuando rilievi sistematici per rinvenire tracce del passaggio e della presenza del lupo. La tendenza è all'aumento e quindi gli avvistamenti di esemplari sono più facili".

Quali accortezze adottare allora? "Non creare situazioni che possano attirare i lupi vicino alle abitazioni, siano esse corti isolate e in centri abitati - ha rimarcato Luigi Molinari del Parco Nazionale Tosco Emiliano -. Non dare da mangiare ad animali selvatici, portare il cane al guinzaglio e nelle ore notturno è bene tenerlo in locali chiusi o box, non lasciare attrattive alimentari o carcasse di animali alla portata di altri animali. Le due regole d'oro sono il mantenere la distanza e non alimentare la fauna: se non rispettiamo queste buone abitudini il lupo può diventare un vicino scomodo".       

Infine Elisabetta Rossi, referente progetto Life Gestire 2020 per Regione Lombardia, si è soffermata su quanto al Regione sta facendo per affrontare il problema: "campagne di monitoraggio intensive grazie ai fondi Life, elargizione di indennizzi  per danni da fauna selvatica anche se il territorio mantovano è marginalmente interessato da danni arrecati dal lupo poiché non vi è la presenza di branchi stabili a differenza di quanto accade nelle province di Brescia e Sondrio".

 

Convegno Lupo, l'intervento di Francesco Bisi.jpg
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