Un territorio da scoprire tra natura e cultura
Il territorio mantovano è
disseminato di indelebili tracce lasciate dal suo passato denso di
storia, popolato da personaggi emblematici. Monumenti ed edifici ci
raccontano la ricca biografia della città e della provincia
e ci narrano le vicende dei suoi protagonisti come i patrioti
Martiri di Belfiore: a ricordarli ci pensa un monumento, che sorge
sul lago Superiore, con la frase: "Qui cadendo rovesciarono il
carnefice"; il Ponte della Gloria di Goito, invece, omaggia la
memoria dei bersaglieri.
Le diverse chiese romaniche, ancora, sono un lascito di Matilde di
Canossa: grande donna e intelligente stratega politica, fu convinta
sostenitrice del Papa e degna avversaria di Enrico IV. Dopo la sua
morta la Grancontessa venne custodita nel monastero cluniacense di
San Benedetto - e non potrebbe essere altrimenti, in considerazione
della sua passione per le zone rurali del mantovano: Santa Maria di
Felonica e, appunto, San Benedetto Polirone.
Visitando queste terre, inoltre, ci imbatteremo anche nelle
sinagoghe e nei cimiteri ebraici: documenti che testimoniano la
nutrita presenza di ebrei a partire dal XIII secolo. Una presenza
consistente: Mantova accolse, infatti, anche gli ebrei espulsi da
altri Paesi e vide crescere, fino all'avvento dei napoleonici, le
dimensioni del ghetto.
Infine, non si può parlare della storia della città
lombarda senza parlare di loro: dei grandi Gonzaga. La loro fu una
parabola incredibile, che li vide iniziare come affittuari terrieri
ed arrivare a prendere pieno possesso del mantovano, intessendo una
raffinata rete di alleanze strategiche con l'Imperatore e col Papa,
con Venezia e con Ferrara. Sotto i Gonzaga Mantova divenne
splendida, meta di artisti come Donatello, Rubens, Pisanello,
Mantegna, Leon Battista Alberti.
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