Rete Natura 2000
Aree per la conservazione della biodiversità
Natura 2000 è il nome che
il Consiglio dei Ministri dell'Unione Europea ha assegnato ad un
sistema coordinato e coerente (una "rete") di aree destinate alla
conservazione della diversità biologica presente nel
territorio dell'Unione stessa ed in particolare alla tutela di una
serie di habitat e specie animali e vegetali indicati negli
allegati I e II della Direttiva "Habitat" e delle specie di cui
all'allegato I della Direttiva "Uccelli" e delle altre specie
migratrici che tornano regolarmente in Italia.
La Rete Natura 2000, ai sensi
della Direttiva "Habitat" (art.3), è costituita dalle Zone
Speciali di Conservazione (ZSC) e dalle Zone di Protezione Speciale
(ZPS). Attualmente la "rete" è composta da due tipi di aree:
le Zone di Protezione Speciale, previste dalla Direttiva "Uccelli",
e i Siti di Importanza Comunitaria proposti (pSIC); tali zone
possono avere tra loro diverse relazioni spaziali, dalla totale
sovrapposizione alla completa separazione.
L'individuazione dei siti da
proporre è stata realizzata in Italia dalle singole Regioni
e Province autonome in un processo coordinato a livello centrale.
Essa ha rappresentato l'occasione per strutturare una rete di
referenti scientifici di supporto alle Amministrazioni regionali,
in collaborazione con le associazioni scientifiche italiane di
eccellenza (l'Unione Zoologica Italiana, la Società Botanica
Italiana, la Società Italiana di Ecologia).
Le attività svolte,
finalizzate al miglioramento delle conoscenze naturalistiche sul
territorio nazionale, vanno dalla realizzazione delle check-list
delle specie alla descrizione della trama vegetazionale del
territorio, dalla realizzazione di banche dati sulla distribuzione
delle specie all'avvio di progetti di monitoraggio sul patrimonio
naturalistico, alla realizzazione di pubblicazioni e contributi
scientifici e divulgativi.
L'insieme di tutti i siti
definisce un sistema strettamente relazionato da un punto di vista
funzionale: la rete non è costituita solamente dalle aree ad
elevata naturalità identificate dai diversi paesi membri, ma
anche da quei territori contigui ad esse ed indispensabili per
mettere in relazione ambiti naturali distanti spazialmente ma
vicini per funzionalità ecologica.
La Rete è costituita
da:
- Zone a Protezione Speciale
(ZPS) istituite ai sensi della "Direttiva Uccelli" (79/409/CEE) al
fine di tutelare in modo rigoroso i siti in cui vivono le specie
ornitiche contenute nell'allegato 1 della medesima Direttiva. Le
ZPS vengono istituite anche per la protezione delle specie
migratrici non riportate in allegato, con particolare riferimento
alle zone umide di importanza internazionale ai sensi della
Convenzione di Ramsar.
- Siti di Importanza Comunitaria
(SIC) istituiti ai sensi della "Direttiva Habitat" al fine di
contribuire in modo significativo a mantenere o a ripristinare un
habitat naturale (allegato 1 della direttiva 92/43/CEE) o una
specie (allegato 2 della direttiva 92/43/CEE) in uno stato di
conservazione soddisfacente.
Esistono nella Provincia di
Mantova, 15 ambiti territoriali definiti come Siti d'Importanza
Comunitaria (SIC) e 9 Zone a Protezione Speciale (ZPS).
Dei 15 SIC presenti nel territorio mantovano, uno si estende tra le province di Mantova e Cremona ed è denominato "Le Bine".
Dei 15 SIC presenti nel territorio mantovano, uno si estende tra le province di Mantova e Cremona ed è denominato "Le Bine".
Specie e habitat prioritari sono
minacciati dalla progressiva antropizzazione e artificializzazione
del territorio, in particolare quello golenale. Queste minacce, nel
dettaglio, comprendono: agricoltura intensiva e meccanizzata
(pioppicoltura); artificializzazione delle sponde; abbassamento
dell'alveo di magra a causa del prelievo di materiale e conseguente
drenaggio delle aree di lanca; erosione delle sponde e della
vegetazione ripariale; riduzione della superficie delle isole
fluviali; interramento delle lanche; tagli dei residui boschi
ripariali; invasione di specie alloctone; maturazione della
vegetazione boschiva in modo non idoneo alle esigenze di alcune
specie di aironi coloniali, in assenza di turn-over; fruizione
incontrollata delle sponde.