"Ripartire da una società basata su nuovi valori". L'appello ai giovani del presidente della Provincia Morselli

21 marzo, Giorno dell'impegno e della memoria in ricordo delle vittime della mafia

L'intervento del presidente della Provincia Beniamino Morselli, in occasione della manifestazione in piazza Martiri della Libertà a Mantova per ricordare le vittime dalla mafia.  

"Oggi, qui, insieme leggiamo i nomi delle vittime di tutte le mafie. Lo stiamo facendo noi ma in contemporanea in tante altre città viene ripetuto lo stesso gesto.

E' un momento importante, significativo, toccante.

Il 21 marzo, è una data segnata sul calendario, perché sappiamo che annualmente è il giorno dedicato al ricordo di chi è morto per far prevalere la giustizia sull'ingiustizia, l'onestà e la legalità sull'illegalità.

Ma non basta segnare questo appuntamento sulle nostre agende e ritrovarsi insieme in una piazza a ricordare chi non c'è più.

La giornata dell'impegno e della memoria contro le vittime della mafia deve essere l'inizio di un modo di comportarsi nella vita di tutti i giorni; nella quotidianità dell'essere cittadini e nello svolgere il nostro ruolo di amministratori pubblici.

Anzi, proprio noi, chiamati a servire le istituzioni, dovremmo essere i primi ad anteporre in tutto il nostro agire i valori dell'onestà, della trasparenza, della correttezza.

Purtroppo, tante volte è nelle stesse pubbliche amministrazioni e nella politica che si annida il malaffare.

A noi è chiesto uno sforzo duplice: essere vigili e attenti ai tentativi di infiltrazioni subdole e illegali ed essere modelli di legalità.


Il ricordo di queste persone, sconosciute ai più sino al giorno della loro morte violenta, deve essere una "scossa" per tutti noi a non abbassare mai il livello di guardia.

Le organizzazioni malavitose sono in mezzo a noi: non sono altro dalla nostra società, anzi negli ultimi anni, complice la crisi del paese, hanno trovato vie più agevoli per insinuarsi anche in territori sino a qualche tempo fa vergine.


Ogni giorno dobbiamo perciò essere vigili e attenti: ognuno di noi può essere una sentinella: nel posto di lavoro come nella scuola, nella vita pubblica come in quella privata o associativa.


Come ha ricordato domenica a Locri il presidente della Repubblica Sergio Mattarella "è un dovere di tutti combattere la mafia. Ricordare i nomi delle vittime è voler dire che quelle morti sono una questione sociale non un fatto privato che ha toccato solo le famiglie di quegli innocenti".

Per combattere l'illegalità, occorre però anche tornare ad avere fiducia nel nostro Paese, nell'Italia e nelle sue possibilità di ripresa.

E qui mi rivolgo soprattutto ai più giovani che sono qui presenti. Ogni giorno sento di ragazze e ragazzi che migrano all'estero per studio e per lavoro perché dicono che l'Italia non è più attrattiva.

Perdere le nuove leve, quelli che saranno gli adulti di domani, la classe dirigente del futuro, vuol dire togliere speranza di ripresa alle nostre terre.

Ragazzi, andate all'estero per fare nuove esperienze, per imparare, ma poi tornate e mettete a frutto nella vostra terra quello che di buono avete appreso.

Noi però dobbiamo crearvi il terreno propizio per farvi crescere per far ripartire una nuova società basata su nuovi valori.

E la giornata in ricordo delle vittime di tutte le mafie può essere una buona occasione per dare una svolta".