Eros Bonamini SCRITTURA - GESTO - TEMPO

In mostra alla Casa del Mantegna dal 3 marzo al 25 aprile 2017

Inaugurazione venerdì 3 marzo ore 18

Sarà inaugurata venerdì 3 marzo 2017 , nei prestigiosi spazi della Casa del Mantegna, in via Acerbi 47 a Mantova, la mostra Scrittura-Gesto-Tempo in Eros Bonamini. C urata da Claudio Cerritelli, la personale presenta un'ampia selezione di lavori dell'artista e segue l'esposizione Spazio-Tempo tenutasi all a Rocca Roveresca di Senigallia .

L e rassegne rientrano n el progetto espositivo Spazio-Tempo nell'opera di Eros Bonamini , a cura di Eristeo Banali , che proseguirà a Verona presso la Galleria d'Arte Moderna Achille Forti a Palazzo della Ragione con l'iniziativa "prima pAReTe", ideata da Patrizia Nuzzo (15 marzo - 31 maggio 2017).


In Eros Bonamini, (Verona 1942-2012), fin dai suoi esordi agli inizi degli anni Settanta, si palesano consapevolezza e coerenza, unite in una ricerca continuativa ed in costante tensione progettuale. Nel 1975 l'artista espone le sue Tabelle pittoriche nella veronese Galleria dello Scudo: si tratta di opere inaugurali del suo percorso creativo, campi monocromi capaci di porre in discussione, fino all'ipotesi d'abbandono, le possibilità rappresentative del dipingere; opere come "mappe" e registrazioni di un tempo "effettivo del fare", delle tracce che l'artista, con strumenti, materiali ed interventi segnici di natura diversa; opere come verifiche del vissuto, del passato e della storia personale e collettiva, computo del tempo individuale nel procedere del tempo universale. Di qui ha origine la riflessione sul tempo, la sua relatività e i suoi effetti; un tempo indagato per via di testimonianze lasciate al suo passaggio nello spazio

Nascono così le Cronotopografie , scritture di spazio e di tempo, puntuale e significativo termine riassuntivo di ciò che diverrà il campo d'indagine e azione dell'intera, quarantennale ricerca dell'artista.

Da questi assunti concettuali, nel 1975 nascono le Cronotopografie (letteralmente scritture di spazio e tempo), con la serie dei Cementi , dei nastri e degli inchiostri, realizzate fra il 1975 e il 1978.

Rifiutando l'azione del dipingere con sempre maggiore fermezza, Bonamini sceglie la computazione dell'azione concettuale, la verifica della sua trascrizione formale e del suo potenziale estetico.

All'inizio degli anni Ottanta, la scelta approda all'osservazione e al calcolo della capacità della tela di impregnarsi di colore, per contatto o iniezione, da cui deriva la serie delle pitture per assorbimento, destinate a venire superate, nel 1983-84, da un altro ciclo di opere formate in modo più articolato, con segni, colori, scritture e gesti accostati e sovrapposti in una sorta di repertorio stratigrafico di interventi: Cronotopografie formate da una serie di motivi elementari a sequenza - punti, linee, greche, segni, labirinti, spirali e anche scarabocchi - chiamati a saturare un campo.

Dalla concentrazione alla rarefazione delle scritture, fra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta, Bonamini approda ad opere di grandi dimensioni, sulle quali verificare un'azione variabile.

Decantata l'esuberanza segnica e cromatica durante gli anni Novanta, l'artista prosegue la sua ricerca sulle Cronotopografie in diverse direzioni: da quelle pittoriche, caratterizzate da una costante tendenza alla semplificazione;

a quelle realizzate con i plexiglas, neutri o colorati, dove le tracce del tempo si traducono in precise sequenze di cicatrici puntiformi e labirintiche, oppure in slabbri e orli combusti; a quelle costruite con la furia dell'azione sui metalli specchianti, dove l'oggetto contundente è metronomo dell'azione reiterata e violenta, fino a far presagire la catarsi, dell'artista sulla materia, mentre la superficie, specchiante e deformante, sempre più coinvolge anche lo spettatore nel processo di consumo del tempo e di esistenza nello spazio.

Accanto alla ricerca sui metalli specchianti e diversamente segnati dall'azione del tempo, è l'indagine sulle tele bruciate, frequentemente di forma circolare, sovrapposte le une sulle altre in composizioni che contemplano dittici di ampie dimensioni, verificando il confronto di linguaggio e di temporalità tra pitture, bruciature, addensamenti e rarefazioni nei perimetri del supporto.

Pur nella diversità degli esiti Bonamini mantiene in ogni opera un'analoga identità d'approccio, derivante dalla linea analitico-concettuale degli anni Settanta.

Cronotopografie destinate a rileggere una volta ancora la storia dell'arte dal secondo dopoguerra, ora indagando la tensione all'oltre in chiave spazialista, ora rivendicando il potere del linguaggio, in una relazione dialettica tra materia e

segno dove il tempo è comune denominatore, utilizzato da Bonamini in una modalità sempre coerente e immediatamente riconoscibile.

Casa del Mantegna

Via Giovanni Acerbi 47,  Mantova

Da mercoledì a domenica

dalle 10 alle 12.30  e dalle 15 alle18

Lunedi e martedì chiuso

Ingresso libero

 

 

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