Nuovo ponte di San Benedetto, oggi la firma del contratto

Con le imprese che effettueranno i lavori

Firmato oggi il contratto per i lavori di riqualificazione del ponte sul Po tra San Benedetto e Bagnolo San Vito.

A sottoscriverlo sono stati la Provincia di Mantova e il raggruppamento temporaneo di imprese che si è aggiudicato i lavori, con la capogruppo Toto SpA Costruzioni Generali di Chieti e la mandante Vezzola SpA di Lonato del Garda (BS).

L 'inizio dei lavori è previsto per marzo 2017 mentre l'opera dovrebbe essere completata a ottobre 2018.

Imminenti gli interventi propedeutici tra cui la modifica di parte degli impianti per la distribuzione del gas interferenti con l'area di cantiere e la verifica terrestre e fluviale della eventuale presenza di ordigni bellici.


"Come lo è stato venerdì per la tangenziale di Guidizzolo, oggi è un giorno importante per il futuro del ponte di San Benedetto e per tutti i residenti della zona - ha sottolineato il presidente della Provincia di Mantova Beniamino Morselli -. Si tratta di un intervento atteso da diversi anni e vederlo oggi finalmente in via di realizzazione è motivo di soddisfazione per tutti. Aggiungo solo questo: l'iter burocratico che ci ha portati al risultato di oggi è partito a marzo 2015. Per chi conosce i tempi delle pubbliche amministrazioni è un lasso temporale veramente ridotto quello intercorso tra la data di inizio della procedura e l'avvio effettivo del cantiere e per un progetto di una certa complessità. Tutto questo è stato possibile grazie anche alla sinergia e professionalità dei diversi settori dell'ente. Un grazie ancora a Regione Lombardia che a San Benedetto come per la tangenziale di Guidizzolo ha dato un determinante e fondamentale sostegno economico".

I costi complessivi del nuovo ponte di San Benedetto Po sono finanziati, in gran parte, grazie a Regione Lombardia che ha stanziato un contributo di 30 milioni Regione e per il resto, 3,8 milioni di euro, da Provincia di Mantova.

"Da cittadina ho vissuto tutte le diverse chiusure e limitazioni di traffico a cui è stato soggetto questo ponte - ha commentato il primo cittadino di Bagnolo San Vito Manuela Badalotti -. Quindi ben venga finalmente questo intervento strategico per tutta la nostra area". L a soddisfazione della Badalotti è condivisa anche dal collega Roberto Lasagna, sindaco di San Benedetto: "Dopo tante incertezze finalmente un risultato certo che consente di fare programmazione a noi come enti e alle imprese del territorio. Cercheremo di sfruttare quest'opera sia per i risvolti commerciali e imprenditoriali che auguriamo ci potrà dare che, auspichiamo, per quelli turistici".       

Il ponte garantisce un collegamento strategico per il territorio mantovano e si stima che coinvolga 53.502 abitanti, un bacino di utenza pari al 13% della popolazione virgiliana. Lungo 613 metri, il ponte fu realizzato tra il 1964 e il 1966, subendo poi effetti strutturali dalle forti ondate di piena del 1993, dell'anno successivo e del 2000 e poi le scosse di terremoto del 2012. Con il nuovo ponte si mira a migliorare la sicurezza stradale, la fruizione paesistica e percettiva del manufatto, la segnalazione dei percorsi stradali e ciclopedonali e di navigazione, a ridurre l'impatto ambientale, a minimizzare le interruzioni del traffico e a contenere i costi di manutenzione e gestione dell'opera.

Il progetto di riqualificazione, partendo da quello preliminare elaborato dai tecnici della Provincia in collaborazione con professionisti esterni, prevede soli 18 giorni di chiusura al traffico.

Tra le fasi di lavorazione vi sarà la demolizione che sarà effettuata salvaguardando il Po e le sue acque con un controllo particolare sulle polveri. Previsto anche un sottopasso ciclopedonale, a metà del ponte, accessibile pure ai portatori di handicap grazie a un servo scala, che metterà in comunicazione le due piste laterali alle carreggiate. Il materiale utilizzato sarà il corten. La parte strutturale portante sarà affidata agli archi, e questo consentirà di avere un ponte 'più leggero'. Ai lati delle due corsie è previsto il posizionamento di parapetti che potranno anche contenere immagini che raccontano il territorio.

Particolare attenzione verrà posta nelle fondazioni delle pile per prevenire ed evitare problemi geologici e in caso di sisma.

Di fatto il nuovo ponte sarà costruito in golena e poi montato. I due tronchi saranno assemblati nello stesso tempo. Le impalcate saranno traslate, andranno su binari opposti che prenderanno in carico l'opera e inizieranno a traslarla. Durante tutte queste operazioni, la circolazione sul ponte sarà sempre garantita, pur permettendo a chi lavora nel cantiere di operare in sicurezza. Lo stop al traffico avverrà solo nella fase finale quando il viadotto sarà demolito e il ponte sarà traslato nella posizione definitiva.       

Il ponte a doppio arco a spinta, prevede due campate asimmetriche, una di 180 metri e l'altra di 150.   

A breve sarà presentato il progetto esecutivo a cura delle imprese che si sono aggiudicate i lavori; le stesse redigeranno poi il progetto definitivo.