Le trame del corpo di Aurora Zanetti
Alla Casa del Mantegna dal 5 al 28 febbraio 2016
Inaugurazione venerdì 5
febbraio, ore 17.30
L'esperienza
figurativa degli esordi di Aurora Zanetti, nata a Jesi nel 1932 e
morta a Bologna nel 2014, è quella di un'artista
autodidatta, almeno nel primo periodo della sua vita. La pittrice
ha però frequentato, a partire dagli anni Sessanta, la
scuola del disegno dal vero e dell'incisione; fu allieva del
maestro Bruno da Osimo, e, in seguito, seguì anche corsi
liberi di pittura all'Accademia di Bologna.
Nella most6ra
allestita negli spazi della Casa del Mantegna, dal 5 al 28
febbraio, attraverso i 46 quadri esposti, viene proposta tutta
l'evoluzione stilistica dell'artista.
La
Zanetti, persona sensibilissima, la cui espressione si innesta,
inizialmente, in un naturalismo post-impressionistico, negli anni
Ottanta, intraprende una ricerca di segno antitetico. Così
dalla rappresentazione della realtà, passa
all'inabbissamento dello sguardo entro gli spazi più occulti
della sua psiche, per rappresentare l'essenza del sogno, quella
che, più della memoria, lascia tracce indelebili
nell'inconscio. Shakespeare ne 'La Tempesta' dice che «Noi
siamo della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni e la nostra
breve vita è racchiusa in un sonno». "Aurora - scrive
Francesca Zaltieri, vice presidente della Provincia di Mantova,
nella prefazione al catalogo della mostra - ci illustra così
il suo stupore, il suo mascherato smarrimento, per spingerci oltre
il limite dell'esperienza visiva. E da tali stimoli prendono corpo
colori, forme, spazi e colori antinaturalistici, fili, tessiture:
sono i segreti della mente, le emozioni nel loro farsi, la
germinazione dei semi di idee, l'humus di spazi quasi insondabili e
restii alla materia pittorica. Difficile dare un nome alla fitta
trama di figure e d'intrecci che abitano la superficie delle sue
tele. Resta, comunque, la possibilità d'osservare queste
tracce personali, quasi indecifrabili, anelli di un mondo che solo
l'artista conosceva bene, anfratti oscuri in cui la vita cerca di
emergere da profondità oppure soccombe e si fossilizza in
figure e situazioni che potevano essere e non sono state.
L'interesse e le
suggestioni maggiori che accompagnano le opere di Aurora stanno
forse proprio nell'enigma di questa operazione che chiede di essere
interpretata da autorevoli voci critiche".
Per tutto ciò
e per altri innumerevoli motivi ogni spettatore sensibile
potrà scoprire da sé questa mostra che può
essere dunque considerata un evento forte della nostra
programmazione. E, ancora una volta, si può dunque fare
riferimento all'«officina del pensiero» che
caratterizza la molteplicità delle esperienze che vanno in
scena alla Casa del Mantegna, a conferma di tutto l'impegno messo
in campo dalla Provincia e che include anche l'attenzione al lavoro
culturale complesso e serio del prof. Francesco Martani,
sostenitore e curatore di questa esposizione insieme al critico
d'arte Claudio Cerritelli. Preziosa anche la collaborazione di un
giovane critico d'arte, Stefano Mangoni. Anche questa rassegna
si è poi avvalsa del supporto di importanti collaborazioni,
del confronto e della costante cooperazione con le istituzioni e
coi Musei del territorio. "A tutti va la nostra riconoscenza -
conclude Zaltieri - e sottolineo la certezza di una nuova ottima
proposta espositiva che saprà sicuramente offrire una fonte
originale di arricchimento, di confronto e di innegabile
interesse".
CASA DEL MANTEGNA
via Acerbi 47, Mantova
via Acerbi 47, Mantova
ORARI DI APERTURA:
da martedì a domenica
Mattino 10 - 12.30
Pomeriggio mercoledì - giovedì 15 -17
sabato - domenica 15 - 18
Mattino 10 - 12.30
Pomeriggio mercoledì - giovedì 15 -17
sabato - domenica 15 - 18