La realtà sublimata nella pittura di Luciano Cigognetti
Inaugurazione mostra venerdì 28 giugno alle ore 18.30
Mostra a cura di Eristeo Banali
Orari di apertura:
da martedì a domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18
Ingresso libero
Info: Casa del Mantegna 0376 360506
Pittore sono
d'incantata natura,
d'inquiete visioni
e rimembranze arcane …
Ecco, con questi quattro versi Luciano Cigognetti dice
tutto del suo essere pittore e indirizza noi alle sue immagini, al
suo mondo, all'intimo universo della sua pittura.
La pittura di Cigognetti è mite, incanta e
sorprende. Muove dalla sua realtà quotidiana fatta di cose,
oggetti, ambienti, a volte presenti e incombenti spesso sognati, ricordati o
fantasticati, intrisa di affetti, sentimenti, assenze, bisogni e
desideri.
Nei tanti anni di lavoro la produzione pittorica di
Cigognetti si esprime in non più di un centinaio di opere.
In mostra ne sono esposte quarantatre. Iniziando dagli ultimi
lavori e procedendo a ritroso, si arriva agli anni sessanta quando
l'attenzione dell'artista alla realtà appare più
diretta e chiara, ma dove comunque la sublimazione della
maturità, in fieri, è già
presente.
Con questa impostazione si è voluto presentare
l'opera di Cigognetti, proponendo una lettura che partendo dalla
maturità espressiva conduca, chi si pone in rapporto
dialogico, a cogliere il percorso evolutivo mostrandone i passaggi
nella personalissima e ricercata dimensione
individuale.
"No, non ho mai guardato con condivisione a nessun
artista in particolare, a nessuna corrente o movimento, e non ho
guardato al Surrealismo e alla Metafisica! Le mie immagini nascono
dalla realtà, dalla memoria, dai ricordi, dalla tristezza,
dalla solitudine, dai sentimenti, dal mio mondo, dalle cose di cui
mi sono attorniato, dalla musica, dal teatro e dalla poesia. I miei
quadri nascono così, da questo mondo qui, dal mio mondo. E'
la realtà che io propongo nella mia pittura, la mia
Realtà sublimata". Questa è la risposta che Cigognetti ha dato
quando gli chiesi quali fossero i suoi riferimenti artistici.
Cigognetti non ama e non usa i colori acrilici
perché asciugano troppo rapidamente e "io non accetto di
essere condizionato da queste cose". Cigognetti ama e usa i colori
ad olio perché "mi permettono di lavorare con i miei tempi,
così posso curare i dettagli, i particolari. Per fare un
quadro, per completarlo, impiego anche un mese. Io dipingo per me
stesso non per vendere ... dipingo come scrivo ... mi piace far
vedere i miei quadri e far leggere le mie poesie e i miei racconti
e sono contento quando questo piace. E' come il canto, a me
è sempre piaciuto cantare e sono contento quando il pubblico
applaude".
Scrisse Mario Artioli nel 1970: "… Cigognetti
va verso il pubblico con la presunzione un po' trepidante di chi
ritiene l'esperienza individuale ancora comunicabile ed ancora
significativa, di chi pensa che il rapporto uomo-mondo sia tuttora
privato, risolvibile nella coscienza individuale prima che nelle
grandi scelte sociali, nelle laceranti prese di posizione
ideologica …".
Quarantatre quadri di Luciano Cigognetti sono esposti alla Casa del Mantegna, e sicuramente lo spirito con il quale l'artista si propone al pubblico è ancora quello detto da Artioli nella presentazione della mostra del 27 dicembre del 1970, tenutasi alla "Ruota", un antico bar di Rodigo, dove Luciano Cigognetti espose "… appendendo alla saletta del primo piano ventisette quadri …"
Eristeo Banali