Claudio Cermaria "Oltre la Materia della Scultura"
Claudio Cermaria "oltre la materia della scultura"
a cura di Gianfranco Ferlisi
Inaugurazione Sabato 13 aprile 2019, alle ore
17:00
Mostra 13 aprile - 26 maggio 2019
MAM - Museo d'Arte Moderna dell'Alto Mantovano
Via Marconi, 126 46040 Gazoldo degli Ippoliti
(MN)
Nicola Leoni Sindaco della Città di Gazoldo degli Ippoliti annuncia l'apertura della mostra dedicata a Claudio Cermaria "oltre la materia della scultura" a cura di Gianfranco Ferlisi.
Sabato 13 aprile, a Gazoldo degli Ippoliti, alle ore 17:00,
sarà inaugurata una nuova interessante rassegna progettata
da Gianfranco Ferlisi. Con le opere di Claudio Cermaria, lo spazio
espositivo accoglierà trenta sculture di un prestigioso
maestro virgiliano scomparso cinque anni fa, nel 2014. La rassegna,
dedicata al suo lungo percorso artistico, cerca di fare il punto su
tutto quanto l'autore aveva cercato di dire e di creare. La
speciale sequenza di opere individuate sintetizza perfettamente i
lunghi anni di lavoro di scultore, di intellettuale e di
insegnante. Si parla perciò di scultura per cercare di
mettere a fuoco una figura di riferimento nel contesto dell'Alto
Mantovano e dell'intero territorio virgiliano.
Per comprenderne appieno la personalità di Cermaria vale
ricordare le sue due vocazioni esistenziali, quella di docente, che
praticò fino al 2004 presso l'Istituto d'arte di Guidizzolo
e poi quella di artista. In qualche modo, al curatore, è
sembrato che il docente potesse spiegare al meglio l'artista e che
questo ruolo potesse quindi meglio consegnarci l'itinerario della
sua opera di appassionato e vitale maestro della scultura. Era
proprio questa fusione di professore e artista il motivo per cui
l'aula di scultura della scuola d'Arte di Guidizzolo, quando
insegnava, traboccava di entusiasmo. Di fronte ad un approccio
antiaccademico, dinamico, interdisciplinare ed aperto, questo
padano artista della pietra, mite, introverso e sensibile,
accoglieva con paziente saggezza, ma anche con l'autorevolezza
della passione, l'impeto giovanile degli studenti che si
catapultavano nella sua classe per cimentarsi in nuove e
sconosciute esperienze. Il laboratorio di plastica diventava
così un luogo di crescita etica e comportamentale, di
creatività e di emulazione, un fulcro magico della
formazione della mente e della mano. Ed era qui che il docente si
mostrava anche come artista, quello che con la scultura muoveva
verso la derealizzazione del mondo, verso una trasfigurazione
plastica che lo portava a costruire dinamiche non euclidee,
andamenti ondosi, che si pietrificavano in strutture marmoree, dove
ritrovare il turbinio della vita e delle trasformazioni, o la
liquida mobilità del mare. Il marmo di Carrara, l'agata
alabastrina, il porfido, il marmo bardiglio, il rosso di Verona, il
legno, la pietra d'Assisi, il serpentino, il bronzo: tutte le
materie potevano mutarsi in trame ondeggianti che, a tratti,
sembravano riprodurre i resti usurati e perforati delle conchiglie
di mare che si trovano su una spiaggia. Il microcosmo e il
macrocosmo si riflettevano così l'un l'altro, parlando come
i segni cabalistici in grado, con il poco, di significare il tutto:
un piccolo pezzo di conchiglia antica pareva talvolta sciogliersi
in un'onda grazie alle capacità di meraviglia dell'arte, che
può alludere, con una immagine evocativa, a tutte le acque
dell'universo abitato.
Il sindaco Nicola Leoni, rammenta a tutti le morbidezze del suo
chiaroscuro "che facevano emergere dalla pietra un elemento
plastico astratto ed essenziale, carico di quella vitalità
che caratterizza gli artisti autentici: quella energia viva che
ritroviamo in tutte le opere in mostra". E appunto le opere
in mostra abbracciano, in una seppur rapida panoramica, l'intero
percorso dell'artista, dagli anni giovanili sino a quelli
più tardi, che ne hanno consacrato definitivamente quel suo
misuratissimo mestiere in cui scorriamo la sintesi fra la
solidità delle masse e la duttilità dell'idea
creativa.
La rassegna si avvale di un prezioso catalogo edito, per l'occasione, dalla casa editrice il Rio.
Nota Biografica
Claudio Cermaria nasce nel 1942 a Cattolica (RN), città di
mare che segnò con forza la sua infanzia e l'adolescenza.
Con non poche difficoltà, in quanto i genitori avevano
programmato per lui un avvenire da bancario, riuscì a
frequentare l'Istituto d'Arte di Modena, dove si diplomò
Maestro ceramista. Frequentando la scuola modenese conobbe due
amici coi quali rimase unito tutta la vita, lo scultore Paolo
Sighinolfi e lo scenografo e pittore Enrico Manelli.
Proseguì gli studi presso l'Accademia di Belle Arti di
Bologna, sotto la guida di Maestri del calibro di Umberto
Mastroianni e Luigi Degasperi. Terminati gli studi, per motivi
affettivi, si trasferì nella provincia di Mantova, dove
trascorse buona parte della sua esistenza, lavorando come docente
di Plastica ed Educazione visiva presso l'Istituto d'Arte di
Guidizzolo, che in quegli anni, tra la fine dei '70 ed i primi '80,
vantava un corpo docente di assoluto rilievo, tra i quali si
facevano notare sicuramente i pittori Edoardo Bassoli, Claudio
Cargiolli e Ida Valentina Tampellini. Tra gli anni '70 e '90
partecipò a svariate mostre collettive e personali, oltre a
manifestazioni di carattere internazionale, quale il Simposio di
Scultura di Carrara del 1986. Muore a Mantova nel 2014 dopo una
malattia che l'aveva allontanato dal lavoro scultoreo per oltre un
anno e mezzo.
Città di Gazoldo degli Ippoliti
Museo d'Arte Moderna dell'Alto Mantovano
Via Marconi, 126 46040 Gazoldo degli Ippoliti (MN)
info e contatti:
Tel: 0376/657141-int. 6
Fax: 0376/657488
E-mail: segreteria@comune.gazoldo.mn.it
Orari di apertura:
Dal Lunedì al Venerdì dalle ore 9:00 alle ore
13:00
Sabato dalle ore 9:00 alle ore 12:00 e
Giovedì pomeriggio dalle ore 15:00 alle ore 17:00:
Sabato, Domenica e festivi infrasettimanali: dalle ore 15:00 alle
ore 18:00
La mostra non sarà visitabile nei seguenti giorni
festivi: 21, 22 aprile e primo maggio.
Per scuole e gruppi di almeno 10 persone è possibile
concordare visite su appuntamento (0376 -657141-int. 6) - ingresso
gratuito.