Federico Bellomi, Colore segno, dai paesaggi alle opere sacre
Federico Bellomi,
Colore segno, dai paesaggi alle opere sacre
"Colore segno, dai paesaggi alle opere grafiche"
è il titolo della mostra che la Casa del Mantegna di
Mantova dedica all'artista Federico Bellomi. Un'esposizione dove
sono presenti quaranta e più opere tra tavole ad olio e
disegni. Alcuni disegni sono di grandi dimensioni come i cartoni
preparatori per
l'opera ARBOR REDEMPTIONIS, una
tempera di caseina lattica di duecentoquaranta metri quadri situata
nel transetto laterale destro nella chiesa di S. Anna a Lugagnano
di Sona (Verona).
¿Federico Bellomi nacque a Colognola
ai Colli il 13 marzo del 1928. Allievo dell'incisore Dante Broglio
frequentò, dal 1942 al 1948 (alcuni anni interrotti a causa
della seconda guerra mondiale) l'Accademia di Belle Arti G. B.
Cignaroli di Verona studiando con i maestri Guido Trentini, Antonio
Nardi e lo scultore Egidio Girelli.
La sua opera spazia dai disegni, ai dipinti ad olio, alla
scultura. Notevole anche la produzione come incisore e come
vetratista. Conosciuto in Italia e all'estero, per le sue opere
monumentali eseguite con la tecnica della caseina lattica. Sue
opere si trovano in siti pubblici, in musei italiani, in Europa,
Stati Uniti e Brasile. Bellomi morì a Verona il 25 aprile
2010 ancora attivo nella sua opera.
Hanno scritto di lui:
[…] L'arte di Federico Bellomi merita attenzione, su questo non c'è dubbio. E' originale, visionaria, concettualmente profonda, capace di sedurre e di convincere. Io non mi occupo di arte moderna, non è quello il mio campo di studio. Tuttavia gli artisti dotati di originalità, le voci fuori dal coro mi interessano. E quindi ricorderò il nome e l'arte di Federico Bellomi e ne parlerò, presentandosi l'occasione, nelle sedi opportune. Antonio Paolucci
L'assoluta centralità e predominanza del colore nel
paesaggio e la quasi sua assenza nel disegno possono sembrare
condizioni espressive inconciliabili. Non era questo il pensiero di
Federico Bellomi che riteneva la padronanza del disegno
fondamentale e centrale. Segno e colore erano, nella sua poetica,
elementi complementari e parimenti necessari, in perenne dialogo,
in costante equilibrio. Un equilibrio asimmetrico e pertanto ricco
di tensioni, un dialogo che a volte diventa scontro.
Il segno deciso è ben visibile nelle pennellate nervose e veloci dei paesaggi ad oli, le masse di colore non lasciano indifferente l'osservatore che viene trasportato in spazi inusuali dove affiorano emozioni.
Ritroviamo questo segno fermo e graffiante nei disegni e nei
cartoni per affresco realizzati a matita, penna, pastello,
sanguigna e fusaggine.
Il segno è pieno di quella forza espressiva che induce lo
spettatore a soffermare lo sguardo sull'opera quasi costretto a
seguire a lungo ed attentamente quelle linee scoprendo quanta
bellezza si trovi in una curva morbida del corpo, nei lineamenti di
un viso, nel tratteggio che crea volume. Quel segno che nel
paesaggio e nel disegno racchiude in sé il gesto di chi lo
crea e ne diviene conseguenza visibile di tutte le emozioni che
contiene e che ci rimanda. Patrizia Cerpelloni
Bellomi
Inaugurazione sabato 15 settembre 2018, ore 17.30
Orari di apertura:
da mercoledì a domenica: dalle 10 alle 12.30 e dalle
14.30 alle 18.
Chiuso lunedì e martedì
Ingresso libero
Info: 0376 360506
Info@casadelmantegna.it
- www.casadelmantegna.it
Approfondimenti: sito ufficiale