Mantova 1796-1866. Settant`anni tra assedi, occupazioni e guerre. I reveresi nel Risorgimento

 24-03-2018 - 20-05-2018
 
 Museo del Po,  Piazza Castello, 12, Revere,  Borgo Mantovano
 

La mostra e curata da Sergio Leali, storico del Risorgimento, e Alberto Riccadonna, esperto di armi antiche e restauratore.

I reveresi nel Risorgimento 
Dal 24 marzo a Palazzo Ducale di Revere il comune di Borgo Mantovano e il Museo del Po, propongono una mostra sul Risorgimento che sarà composta da un primo nucleo intitolato "Mantova 1796-1866. Settant'anni tra assedi, occupazioni e guerre." e da un approfondimento su "I reveresi nel Risorgimento italiano". La mostra è curata da Sergio Leali, storico del Risorgimento, e Alberto Riccadonna, esperto di armi antiche e restauratore.
A questo primo nucleo farà seguito una parte (i pannelli) della mostra organizzata dall'Istituto Mantovano di Storia Contemporanea e dall' Istituto Superiore Carlo d'Arco e Isabella d'Este che è stata esposta al Museo Archeologico Nazionale di Mantova dal 17 febbraio al 18 marzo,avente per titolo "Icone Politiche. Celebrità e nuovi media al tempo del Risorgimento" e che è stata curata dagli storici universitari C. Bertolotti, G.L. Fruci, A. Petrizzo.
Nel primo nucleo saranno esposti numerosi documenti originali: 70 stampe (fra cui la resa di Mantova, le battaglie di Governolo, di Volta Mantovana, di Solferino e S. Martino), 80 lettere (fra cui quelle dei volontari toscani, di soldati italiani e francesi, e rare lettere dall'Oltrepò Mantovano) oltre a 15 manifesti. Numerose decorazioni, medaglie e monete sia in oro e argento che in bronzo. Una ventina fra armi bianche e da fuoco, palle da fucile, fiasche per polvere da sparo, cartucce, ecc. Ed infine la divisa e il moschetto appartenuti al garibaldino Giovanni Borzani.
Nell'approfondimento dedicato ai reveresi la documentazione esposta è prevalentemente stata prestata dai cultori di storia locale Paolo Spada, già luogotenente del Comando Carabinieri di Revere, e di Salvatore La Guidara.
La seconda mostra, come è noto, ripercorre la storia del potere che ebbero le immagini sui mezzi di comunicazione in auge nel Risorgimento: spettacoli popolari, stampe, giornali illustrati. E di come questi siano serviti alla politica per far emergere un culto delle personalità più in vista, sovrani o rivoluzionari che fossero.

La mostra resterà aperta fino al 20 maggio nei giorni di sabato, domenica e giorni festivi: 10,00-12,00 e 15,00-18,30 oppure su appuntamento gli altri giorni previo accordi con Eros Giovannini (Tel. 335-6702863)

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