l`Arlecchino - Tristano Martinelli
l'Arlecchino Tristano Martinelli
la Commedia dell'Arte nell'Arte Contemporanea Baldassin
Cesare - Baratella Paolo - Bedeschi Nevio - Bellomi Federico -
Benedetti Laura - Benghi Claudio - Bianco Lino - Bobò
Antonio - Bonafini Annalisa - Bongini Alberto - Budini Gianfranco -
Calabrò Vico - Calvi Cesare - Capraro Sabina - Castagna
Angelo - Castaldi Domenico - Cattaneo Claudio - Crestani Cristina -
De Micheli Gioxe - Desiderati Luigi - Dugo Franco - Dulbecco Gian
Paolo - Faccioli Giovanni - Falco Marina - Ferraris Giancarlo -
Fioravanti Ilario - Fonsati Rodolfo - Galante Sabino - Galbiati
Barbara - Grilanda Alberta - Guala Imer - Lavagna Silvana - Lo
Presti Giovanni - Luchini Riccardo - Macaluso Marisa - Masserini
Patrizia - Merik Milanese Eugenio Enrico - Molinari Mauro -
Nastasio Alessandro - Nigiani Impero - Pantaleoni Ideo - Pedroli
Gigi - Pilon Valerio - Poggiali Berlinghieri Giampiero - Previtali
Carlo - Rossato Kiara - Sandrone Manuela - Santoli Leonardo -
Scotto Aniello - Sironi Fabio - Soravia Sandro - Staccioli Paolo -
Terreni Elio - Timoncini Luigi - Venditti Alberto - Vigliaturo
Silvio - Zoli Carlo - Zucchellini Maurizio
Inaugurazione: Domenica 30 Aprile, ore 11.00
30 Aprile - 28 Maggio 2017
Mostra e catalogo a cura di Arianna Sartori
La Casa Museo Sartori di Castel d'Ario (Mantova) in via XX
Settembre 11/13/15, dal 30 Aprile al 28 Maggio 2017 presenta la
rassegna "l'Arlecchino Tristano Martinelli - la Commedia dell'Arte
nell'Arte Contemporanea". La mostra, che nasce da un'idea e
progetto di Adalberto Sartori, gode dei patrocini di Regione
Lombardia, Provincia di Mantova, Comune di Castel d'Ario, Comune di
Bigarello e San Giorgio, Comune di Mantova, Accademia Teatrale
Campogalliani Mantova, Ecomuseo della risaia, dei fiumi, del
paesaggio rurale mantovano, Pro Loco di Castel d'Ario.
Nello stesso periodo è possibile vedere, al primo piano di
Casa Museo Sartori, la mostra antologica "Omaggio a Vanni Viviani",
organizzata da Vincenzo Bruno e Arianna Sartori, a quindici anni
dalla scomparsa del maestro. In mostra sono esposte una cinquantina
di opere realizzate a partire dagli anni Sessanta fino alla sua
scomparsa avvenuta nel 2002. Per l'occasione è stato edito
un catalogo con testo di Francesco Martani. Durante la mostra
è possibile visitare il Museo d'Arte Ceramica "Terra Crea -
Sartori". Nel Museo, ancora in divenire, è presentato il
primo nucleo della raccolta di Opere ceramiche, collocate in modo
permanente negli spazi predisposti nel cortile interno del palazzo.
Oltre 120 è il numero delle piastre ceramiche che, modellate
ed elaborate secondo le varie tecniche e ispirazioni dagli artisti,
sono fissate alle pareti.
Domenica 7 maggio alle ore 17.00, si
svolgerà la presentazione del volume a cura degli autori:
Emanuela Chiavarelli e Luigi Pellini "Arlecchino: Dio, Demone e Re"
Origini Sciamaniche di un Culto Arcaico (Libreria Editrice Aseq -
Roma). Stefano Paiusco, attore, proporrà un brano sulla
commedia all'improvviso, tratta dal suo spettacolo "Comici Giullari
Buffoni e Maghi ciarlatani". ARLECCHINO. Centoventi mani per
spiegare un personaggio Lo scorso 7 aprile cadeva l'anniversario
dei 460anni della nascita di Tristano Martinelli, e proprio in
concomitanza con questa data abbiamo voluto realizzare una rassegna
che celebrasse l'incontro tra l'Arte Contemporanea e il suggestivo
mondo della Commedia dell'Arte italiana. Un incontro artistico e
culturale, grazie al quale entrambe le grandi espressioni di tanto
talento nazionale si possono illustrare ed essere illustrate nello
stesso momento. Così con la volontà di rendere
omaggio al grande "Arlecchino - Tristano Martinelli", grazie alla
collaborazione e alla disponibilità di sessanta valenti
artisti nazionali, abbiamo realizzato questa originale e suggestiva
rassegna di arte contemporanea che comprende dipinti, tecniche
miste, sculture e ceramiche. La scelta, su invito, degli artisti
partecipanti, mette in evidenza la ricerca colta e attenta del
curatore della mostra che oggi, alcuni mesi dopo aver assegnato
"l'Arlecchino Tristano Martinelli - la Commedia dell'Arte nell'Arte
Contemporanea" per un tema così intrigante, ha potuto
ricevere le opere di grande suggestione realizzate dagli artisti
che mettono in evidenza l'alto valore artistico espressivo
concretizzato. Le opere oggi esposte raffigurano oltre ad
Arlecchino altre maschere italiane, scene teatrali della Commedia
dell'Arte, realizzate grazie ad una interpretazione personale ed
intuitiva, che esplora aspetti e situazioni veramente originali;
dato il tema, tutte le opere si collegano una all'altra e la loro
osservazione risponde ad una sensazione unica, di piacere, di
cultura e di bellezza. Tristano Martinelli nasce da Francesco e da
Lucia il 7 aprile 1557 a Marcaria, nella campagna mantovana.
Trascorre la gioventù seguendo il fratello Drusiano,
alternando parti di acrobata e di attore nelle parti comiche, in
giro per le piazze europee. Con lui e la cognata, fa nascere alla
fine del XVI secolo, una compagnia teatrale, che ottiene
riconoscimenti e protezione da parte del duca di Mantova Vincenzo I
Gonzaga. Nel 1584 - 85 recita in Francia, interpretando in modo
esclusivo il ruolo di Arlecchino, sceglie il nome dalla tradizione
popolare francese adattando il suo personaggio al gusto del
pubblico parigino e, all'originaria casacca grigia degli zanni,
sostituisce una veste aderente a cui aggiunge qua e là pezze
di vari colori. Un'ulteriore modifica alla figura dello zanni
è l'uso del dialetto mantovano arricchito con parole latine,
francesi, spagnole, imparate durante la sua carriera. Con questo
personaggio è promosso Re dei Diavoli. Si sposa con
Cassandra Guantari. Nel 1598 decide di rientrare a Mantova, al
servizio del duca Vincenzo I Gonzaga. Nominato capocomico in
occasione delle nozze di Maria de' Medici ed Enrico IV di Francia,
pubblica uno scherzoso volume intitolato 'Composition de
Réthorique'. Dato che il suo personaggio, a metà fra
l'attore e il buffone di corte, supera in quanto a
celebrità, tutti gli altri comici della compagnia, è
nominato massaro dei comici, artisti e venditori ambulanti con il
compito di riscuotere le tasse sugli spettacoli, carica che diventa
ereditaria dopo la sua morte. Vedovo, a cinquantadue anni si sposa
con la ventenne veronese Paola Avanzi che negli anni gli
darà ben sette figli: Francesco, tenuto a battesimo dal
principe di Mantova con la consorte Margherita di Savoia. Da questo
momento il Martinelli inizia la sua strategia del comparaggio, con
la quale riesce a legare a sé i maggiori principi italiani
ed europei, ai quali offre di far da padrino ai suoi figli,
definiti con ironia «gattesini», che poi vengono
accolti a corte. La parentela con i potenti del tempo serve a
confermare la sua presenza nelle corti e a compensare le doti
tecniche recitative, soprattutto quelle acrobatiche, che iniziano
ad essere minacciate dall'età. Nel gennaio 1618, da
Alessandro Gonzaga di Novellara, compra un mulino situato nel
comune di Bigarello, su cui appone una lapide descrittiva della sua
arte, conservata ora nel Museo della città di palazzo San
Sebastiano a Mantova, sulla quale si fa raffigurare come Arlecchino
che, legato da una grossa catena alla sua proprietà, scaccia
per sé e per la sua famiglia i tormenti della fame.
Martinelli quindi vive a Mantova, prima nel quartiere di Pradella e
quindi nella contrada del Mastino diventato poi quartiere di San
Leonardo, fino alla morte sopraggiunta nel 1630. (…) Maria
Gabriella Savoia