Patrick Moya. Il Laboratorio delle Metamorfosi
Patrick Moya. Il Laboratorio delle Metamorfosi
Complesso Museale Palazzo Ducale di Mantova
11 Marzo - 25 Aprile 2016
Curatori: Sergio Pajola e Florence Canarelli
La mostra si svolgerà in contemporanea a Mantova presso le
Cantine di Vincenzo Gonzaga (all'interno di Palazzo Ducale) e a
Volta Mantovana presso i Giardini di Palazzo Gonzaga dal 10 marzo
al 25 aprile. Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 348 2209887/ 335 6403627
E-Mail info: mozartecontemporanea@gmail.com
Sito ufficiale: www.patrickmoyamantova.com
"IL LABORATORIO DELLE METAMORFOSI" è la
mostra dell'opera di Patrick Moya che Moz-Art (Arte Contemporanea),
in collaborazione con il Complesso Museale Palazzo Ducale di
Mantova, inaugurerà venerdì 11 marzo 2016 alle ore
18.00 presso le Cantine di Vincenzo Gonzaga. La rassegna è
curata da Sergio Pajola e Florence Canarelli e si avvale anche del
concorso della Galleria Centro Steccata di Parma, la Società
per il Palazzo Ducale di Mantova e gode inoltre del patrocinio del
Comune di Volta Mantovana. La mostra resterà aperta fino al
25 aprile.
In contemporanea l'artista posizionerà nei giardini di
Palazzo Gonzaga a Volta Mantovana
una rassegna di sculture lignee, e durante la
Mostra Nazionale dei Vini Passiti e da Meditazione
realizzerà delle performance su materiali innovativi, botti
di vino, pannelli, tele nei giorni dal 23 al 25 aprile p.v.
L'evento/mostra ha lo scopo di consentire la più ampia
conoscenza possibile del significato del lavoro di Patrick Moya
attraverso una sintetica, ma significativa, rassegna di opere e
installazioni alcune inedite realizzate per l'evento.
Questo percorso permette una profonda riflessione sul significato
della relazione dell'artista con i differenti materiali "della
pittura", dal bidimensionale al tridimensionale, in tutte le
estensioni possibili.
Si prevede l'esposizione di opere su tela, sculture, filmati
multimediali, maschere e non solo.Nei giorni successivi alla
preparazione della mostra Patrick Moya realizzerà una
performance affresco nelle piazze antistanti il Palazzo Ducale di
Mantova. Performer, scultore e artista digitale, Patrick MOYA
mista, miscela e rimixa come un DJ, tutti i media esistenti, vecchi
e nuovi, ma rivisita anche il suo proprio lavoro con lo scopo di
diventare "creatura che vive nelle sue opere".
Alla maniera di un alchimista egli vuole trasformare, non il piombo
in oro, ma "il creatore in creatura". Questo è l'obiettivo
finale del suo lavoro e lo spiega grazie ad una interpretazione
molto personale delle teorie di McLuhan. Nel suo laboratorio che
non è altro che il suo percorso artistico, dopo aver cercato
di immortalizzare il suo nome declinandolo nelle sue proprie opere,
ha inventato un autoritratto che gli permette di "vivere nell'arte"
. Tutt'oggi, ha trovato il suo elisir di vita eterna grazie al suo
Avatar, tramite il quale spera di sopravvivere nel suo mondo
virtuale. Inoltre il suo Moya Land potrebbe simboleggiare la sua
"Magnus Opus" (grande Opera).
Nato nel 1955 a Troyes da genitori d'origine spagnola, Patrick Moya
ha frequentato l'istituto d'Arte della Villa Arson a Nizza (Costa
Azzurra); nel 1999 crea la "Pecora Dolly" icona dei delle serate
techno «Dolly Party»; nel 2007 Moya erige delle
sculture monumentali in acciaio in Asia e affresca una cappella che
porta il suo nome, situata nel piccolo villaggio di Clans,
nell'entro-terra di Nizza.
Moya non ha limiti, vuole essere dappertutto e provare tutto;
già dal 1985, utilizza per le sue opere un computer Thomson
MO5 per scrivere il suo nome, e rapidamente, realizza delle
immagini e dei film in 3D, nei quali reinventa il suo
universo.
A partire da Febbraio 2007 s'installa nella Second Life (SL): su
un'isola virtuale che possiede in questo web in 3D. Il creatore
é finalmente diventato una creatura che vive nella sua opera
come un avatar chiamandosi, Moya Janus, e accoglie i suoi
visitatori immergendoli nel suo universo.
Concepita come un'opera d'arte globale, quest'isola é il
risultato d'una iniziativa invasiva divenuta immersiva.
Tutt'oggi riconosciuto anche come artista numerico, partecipa al
«Rinascimento virtuale»: titolo della prima esposizione
d'artisti di Second Life che avvenne nel 2009 nel museo
antropologico della città rinascimentale di Firenze, nel
quale una sala intera fu consacrata alla tematica
«Civiltà Moya».
Nel 2011 nasceva sui muri del museo d'Arte La Malmaison di Cannes:
un affresco installato di 90 metri di lunghezza e 4 metri di
altezza che racconta la sua avventura artistica.
Ha esposto nelle Gallerie in Corea (Busan), in USA (Cape Code), in
Italia (Parma, Caserta. Con «live paintings» in Arte
Fiera in Italia (Padova, Genova, Forli, Rimini, Parma), in Germania
(Cologna), in Portogallo (Cerveira), Holland (Utrecht).
Ormai da anni è l'autore delle opere presenti al Circo di
Montecarlo.
All'inaugurazione del 11 marzo 2016 ore 18 sarà presente
l'artista