Collegamento navigabile tra Garda e Mantova, perchè sosteniamo il progetto

  
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"I motivi per cui abbiamo proposto la candidatura del progetto di collegamento navigabile tra il Lago di Garda e Mantova ai finanziamenti del Piano Nazionale di ripresa e resilienza nell'ambito del Next Generation EU, è perchè come Autorità Distrettuale abbiamo ricevuto la richiesta dal Ministero della Transizione Ecologica di promuovere e proporre domande di finanziamento su tre linee di azione: digitalizzazione, interventi non strutturali e interventi strategici di area vasta. Tra le caratteristiche dello studio di fattibilità "Interventi finalizzati al collegamento navigabile tra il lago di Garda e i laghi di Mantova" redatto dalla Provincia di Mantova nel 2013, vi sono alcune peculiarità che rientrano appunto nell'azione 'Interventi strategici di Area Vasta'". A scriverlo in una lettera all'ente di Palazzo di Bagno e al sindaco di Peschiera che aveva sollevato nelle scorse settimane perplessità sulla proposta, è il Segretario Generale dell'Autorità di Bacino distrettuale del Fiume Po Meuccio Berselli. Che prosegue così: "Questo concept può realizzare il collegamento tra il Trentino Alto Adige e il mare Adriatico e rafforzare la visione di Area Vasta. Inoltre gli elementi legati alla sostenibilità ambientale, alla valorizzazione delle opere idrauliche esistenti, alla integrazione con le vie ciclabili e l'importanza del paesaggio rurale, fanno del percorso individuato una opportunità di attrazione e fruizione turistica slow. La via navigabile individuata si sviluppa su corsi d'acqua naturali e artificiali e si presenta come un'opera a impatto ridotto in quanto non richiede nuove occupazioni di suolo". Anche riguardo alle problematiche poste dal sindaco di Peschiera rispetto agli impegni assunti con il Contratto di Lago, il segretario Berselli risponde nel merito dando disponibilità ad individuare luoghi per la sanificazione delle carene delle imbarcazioni mentre per le specie aliene di fauna ittica come ad esempio il siluro, proprio per la presenza discontinuità fisica e di conche, queste avranno inibito il passaggio da valle a monte e/o viceversa.  

"Ringrazio il segretario Berselli per le precisazioni - sottolinea il vice presidente della Provincia Paolo Galeotti -. Ha candidato a finanziamento un intervento che se dovesse ottenere i contributi chiesti, sarebbe veramente un'opportunità per un territorio molto ampio. L'Autorità essendo soggetto con competenze di area vasta ha potuto valutare il progetto nella sua globalità partendo dai risvolti ambientali, insistendo sugli elementi legatati alla sostenibilità e alla valorizzazione delle opere idrauliche e guardare oltre, ossia alle opportunità di valorizzazione e integrazione turistica".

In vista de tavolo tecnico regionale che dovrà essere convocato a breve, Galeotti vuole favorire una riflessione sulla proposta: "il progetto che al momento è l'unico per il nostro territorio candidato per i finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha senza dubbio bisogno di un approfondimento perché ci basiamo su uno studio elaborato nel 2012 che va aggiornato e contestualizzato alla situazione attuale sia dal punto di vista normativo che idrico: oggi vi è più consapevolezza della necessità di gestire l'acqua, bene comune preziosissimo, sia quando ve ne è poca sia quando ce n'è troppa. L'altro tema è la qualità dell'acqua a cui è strettamente collegato il problema della presenza di microplastiche, un fenomeno recente, in espansione, che ha ricadute sia sul settore agroalimentare che sul comparto turistico/naturalistico. Invito tutti a riflettere su temi che nel progetto del 2012 non c'erano ma che adesso, con un progetto rivisto potrebbero essere tutti ricompresi. Il progetto può essere un'opportunità per il turismo e lo sviluppo economico e anche per proseguire gli interventi di rigenerazione ambientale promossi negli anni da Aipo, dai Consorzi di Bonifica e dal Parco del Mincio".