Biennale Light Art Mantova 2020

  
  per il cittadino,   per enti ed imprese,   
 

Venerdì 12 febbraio - ore 11.00

Casa del Mantegna - Via Acerbi 47, Mantova

 

 

Curatore generale: Vittorio Erlindo

Light Art: Vittorio Erlindo

Black Light: Gisella Gellini, Gaetano Corica

 

Testi: Beniamino Morselli, Vittorio Erlindo, Gisella Gellini, Gaetano Corica, Andrea Cattalani, Lisa Valli, Giulio Girondi,

 

Artisti invitati: Mario Agrifoglio, Nino Alfieri, Peter Assmann, Carlo Bernardini, Nicola Boccini, LeoNilde Carabba, Davide Coltro, Guglielmo Paolo Conti, Giuliana Cunéaz, Davide Dall'Osso, Giulio De Mitri, Mario De Leo, Nicola Evangelisti, Elia Festa, Maria Cristiana Fioretti, Giovanna Fra, Silvia Guberti, Massimo Hachen, Margareta Hesse, Ōky Izumi, Marco Lodola, Fardy Maes, Federica Marangoni, Vincenzo Marsiglia, Max Marra, Yari Miele, Mary Mutt, Pietro Pirelli, Francesca Romano, Sebastiano Romano, Giuseppe Rosini, Donatella Schilirò, Paolo Scirpa, Claudio Sek De Luca.

 

Catalogo: Il Rio Edizioni

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Con l'ingresso della Lombardia in "zona gialla", la Biennale riapre mercoledì 3 febbraio, fino a tutto il 9 Aprile 2021. In attesa del nuovo dpcm, gli orari sono i seguenti: dal mercoledì al venerdì, dalle 11.00 alle 18.00 con orario continuato.

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Dal saggio Luce, Arte, Scienza di Vittorio Erlindo

C'è un tema che si svolge silenzioso e quasi immutato nel tempo. È il rapporto tra arte e scienza.

Entrambe si pongono come modelli di sapienza, quali protagoniste verso un incessante fluire del contemporaneo, stabilendo un assiduo rapporto con le esigenze, i pensieri e le domande che l'uomo si pone da secoli, da millenni: Il principio di Verità e Giustizia, il senso della Vita, l'esistenza o meno di un Dio, e infine, il nostro rapporto con l'Infinito, del quale M. Mutt ci presenta silenziosamente il simbolo.

L'arte, tendenzialmente, più che fornire risposte, pone domande, a volte anche ripetendosi, ma spesso sorprendendoci e lasciandoci senza fiato. Si interroga e ci chiede di riprendere le nostre riflessioni dalla pagina delle domande radicali alle quali l'uomo non è ancora riuscito a fornire una risposta. Ci prova, ma sente anche la propria inadeguatezza a darne. Tranne alcune, flebili e deboli, che ci vengono dal presente, ancorché da altri saperi, in particolare dalla filosofia, ma anche dalla psicologia e dalla sociologia.

La scienza, alla stessa pagina delle domande radicali, tenta di delineare qualche risposta definitiva, ma, quando crede di aver trovato la soluzione, in-certa si frena, si interroga, lasciandoci senza certezze. D'altra parte, la scienza, per sua natura, non è uno strumento per adire al vero assoluto, quanto piuttosto un congegno che sposta in avanti e sempre più in alto le risposte, spesso complicandole e a volte creando anche guasti al Pianeta e all'Umanità, ma il più delle volte, aiutandoci.

Ciò che sappiamo è che arte e scienza si frequentano più di quanto si pensi, attraverso le rispettive tecniche e i loro risultati, e soprattutto, attraverso i medesimi postulati di immaginazione e creatività. Perché l'unica cosa che è richiesta all'arte e alla scienza è quella di non copiare, ma di ragionare e pensare in maniera opposta rispetto al senso comune.

Se si percorre a ritroso il cammino di Lucio Fontana, possiamo raccogliere frammenti di eredità spessi di significati filosofici e contemporaneamente leggeri come veli trasparenti da sposa, capaci di indicarci uno sguardo più chiaro dell'Universo, ma anche ciò che resta da scoprire, e forse per millenni di anni ancora, dietro l'immagine mossa e ondulata del tessuto della conoscenza che ogni giorno ci porta a nuove scoperte a nuove invenzioni.

È proprio nel disvelamento microscopico della materia, nella ricerca delle onde e delle masse che muovono l'universo, che l'arte ha ancora qualcosa da dire. Se l'arte per secoli fu Bibbia per i poveri che non sapevano né leggere né scrivere, oggi può farsi anche tramite, messaggero gioioso con la scienza e, come in un gioco di specchi, ribaltare al mondo scientifico nuovi interpelli.

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La mostra, che ha ottenuto il Patrocinio di MIBACT e Comune di Mantova, è stata realizzata in collaborazione con Provincia di Mantova.

 

La BIENNALE LIGHT ART 2020 DI MANTOVA ringrazia Eni quale Partner Unico dell'Esposizione.