Coronavirus e attività del porto di Mantova
L'epidemia da Covid 19 fa incrementare il traffico di merci in
entrata e in uscita dal porto di Mantova e aumenta sensibilmente
l'utilizzo del raccordo ferroviario Frassine - Valdaro. Basta
confrontare i volumi di attività del 2019 con quelli degli
ultimi mesi dopo lo scoppio dell'emergenza sanitaria che ha avuto
effetti non solo sulla mobilità delle persone ma anche su
quella delle merci e in particolare sulle modalità di
trasferimento delle stesse.
Nel 2019 il raccordo ferroviario Frassine - Valdaro ha movimentato
450 treni con una media giornalieri in/out al porto di 1,23 treni.
Le merci in transito sono soprattutto cereali, zucchero, concimi,
ferrocisterne per la chimica, colli, container di sabbie destinate
alle vetrerie e altri materiali vari sfusi. Il divieto di
transito delle frontiere per le persone a causa del Coronavirus,
consente il passaggio dei mezzi autoarticolati e delle
relative merci trasportate ma non dei conducenti. Tale
limitazione ha spinto le aziende a utilizzare maggiormente la
modalità ferroviaria. Nel mese di marzo si è
assistito ad una traffico di treni in/out in porto di circa 2,5
treni al giorno. Se questo trend si confermasse per tutto l'anno,
significherebbe un aumento di traffico lungo il
raccordo del 100% che tradotto porterebbe ad una
media annuale di traffico di quasi mille
treni/anno.
"La potenzialità del raccordo Frassine/Valdaro
é molto superiore all'attuale movimento, tuttavia -
spiega il presidente della Provincia di Mantova Beniamino Morselli
-, per migliorare le performance dell'infrastruttura sono da
superare alcuni problemi gestionali. Attualmente per
effettuare le manovre di ingresso in porto, serve la presenza del
Dirigente Movimento RFI, ovvero della persona abilitata per la
stazione Mantova/Frassine che autorizza l'arrivo e la partenza dei
treni alla stazione di Mantova/Frassine e stabilire la fascia
oraria in cui è possibile realizzare la
trazione dei convogli fermi in stazione verso i
singoli raccordi. Ad oggi il Dirigente movimento osserva
i seguenti orari: mattino 9.00 /12.30 - pomeriggio
13.45 / 17,50. Questo orario ristretto rappresenta un forte vincolo
per la produttività del raccordo. La stazione di
Mantova/Frassine purtroppo non ha la manovra con il telecomando da
RFI Verona che consentirebbe, senza aspettare il Dirigente
movimento, le partenze e gli arrivi dei treni dalla stazione di
Frassine. Come Autorità Portuale di Mantova stiamo lavorando
con RFI Verona per allargare la fascia oraria di arrivo/partenza
dei convogli oltre che per installare il telecomando. Siamo
anche impegnati nella realizzazione di una linea di illuminazione
lungo tutto il raccordo ferroviario che ha uno sviluppo di circa
5,4 chilometri (dal fascio di binari presa consegna di
Frassine fino al porto di Mantova Valdaro) per il transito
notturno. L'Autorità Portuale si è impegnata anche a
consentire la lavorazione dei treni in porto h 24. Con queste
condizioni e l'allargamento delle fasce di ingresso e uscita dal
raccordo, le potenzialità del raccordo potrebbero
triplicare, al netto della necessità di disporre di binari
di sosta su cui stazionare i treni in attesa di
trazione".
In sintesi la Provincia sta lavorando con RFI
per
1) anticipare l'apertura del cancello di ingresso del raccordo alle
6 del mattino;
2) eliminare la pausa dalle 12,30 alle 13,45
3) estendere l'apertura del cancello fino alle 20,00
4) Meccanizzare la stazione di Mantova Frassine per consentire al
DCO RFI Verona di far partire e arrivare i treni senza la presenza
fisica del Dirigente Movimento.
Con queste condizioni Mercitalia, che è il soggetto
trazionista/regolatore del traffico, nominato dal Porto di Mantova
Valdaro nella veste di Gestore Comprensoriale Unico del Raccordo,
potrebbe organizzare due squadre di lavoro per la movimentazione
dei convogli, con l'effetto immediato di triplicare la
produttività del raccordo ferroviario soprattutto adesso che
i volumi di traffico non mancano.