Tar respinge ricorso del Comune di Rodigo: via libera all'accorpamento dell'Istituto comprensivo con quello di Castellucchio e Marcaria

Dal prossimo anno scolastico
 


Respinto dal Tar della Lombardia sezione di Brescia il ricorso del Comune di Rodigo contro le delibere di Provincia di Mantova e Regione Lombardia con cui, nell'ambito dell'approvazione del Piano Provinciale di dimensionamento della rete scolastica della provincia di Mantova per l'anno scolastico 2016/2017, prevedevano l'accorpamento dell'Istituto Comprensivo di Rodigo a quello di Castelucchio e Marcaria. 

I giudici del tribunale amministrativo nella sentenza depositata il 9 marzo scorso, hanno in sostanza respinto l'istanza cautelare del Comune di Rodigo che chiedeva l'annullamento previa sospensione dell'efficacia della delibera adottata dalla giunta provinciale il 4 dicembre 2015 e di quella della giunta regionale del 22 gennaio 2016  che, di fatto, faceva propri gli indirizzi espressi dall'ente di via Principe Amedeo.
"Le scelte effettuate nell'ambito del Piano di dimensionamento e quindi anche in relazione al contesto dell'IC di Rodigo - spiega Francesca Zaltieri, vice presidente della Provincia e assessore all'istruzione - erano ispirate al rispetto delle norme ma anche a criteri di efficienza e qualità dell'offerta scolastica per i nostri studenti: e questo è l'obiettivo fondamentale del nostro lavoro".
Nelle motivazioni della sentenza, si legge che "la scelta della Provincia (ndr quella cioè di accorpare l'IC di Rodigo con quello di Castellucchio e Marcaria), oltre che suggerita dall'Ufficio scolastico territoriale di Mantova e dal Tavolo consultivo provinciale per il dimensionamento, appare supportata anche da una rispondenza ai principi di legge e dalla mancata dimostrazione, da parte del Comune di Rodigo, di aver individuato un'adeguata soluzione per il rispetto dei parametri imposti dalla norma". Sul piano del presunto danno, si legge sempre nella sentenza, "considerato che la riorganizzazione non comporterebbe la chiusura delle scuole, né tantomeno lo spostamento degli alunni e che i regolamenti per l'attuazione della prevista riforma scolastica non saranno ragionevolmente adottati prima dell'approvazione del nuovo piano di organizzazione della rete scolastica (nel dicembre 2016), in relazione alla formazione del quale il Comune di Rodigo potrà eventualmente dimostrare di disporre del numero di alunni necessari per il riconoscimento dell'autonomia", il Tar ha ritenuto di respingere l'istanza di sospensione cautelare in quanto non è ravvisabile nemmeno un danno grave e irreparabile.
I giudici premettono anche che "la Regione ha stabilito che i Comuni che intendono proporre una modifica del Piano dell'offerta formativa, devono previamente acquisire il parere positivo del Consiglio d'Istituto dell'istituzione scolastica coinvolta, e che nel caso di Rodigo non risulta che il Comune abbia acquisito il parere del locale Istituto scolastico sulla proposta di chiedere nuovamente una deroga all'applicazione delle ordinarie regole secondo le quali l'IC di Rodigo non avrebbe le condizioni per poter rimanere autonomo". Al contrario il Consiglio d'Istituto dell'IC di Rodigo ha dato "parere favorevole all'accorpamento allegando alla delibera una lettere con un'ampia illustrazione degli aspetti positivi dell'accorpamento".
Comunicati Stampa
Data 15-03-2016
Ora 13:53
Rubrica
per il cittadino
per enti ed imprese
Titolo Tar respinge ricorso del Comune di Rodigo: via libera all'accorpamento dell'Istituto comprensivo con quello di Castellucchio e Marcaria
Descrizione breve Dal prossimo anno scolastico
Descrizione
 


Respinto dal Tar della Lombardia sezione di Brescia il ricorso del Comune di Rodigo contro le delibere di Provincia di Mantova e Regione Lombardia con cui, nell'ambito dell'approvazione del Piano Provinciale di dimensionamento della rete scolastica della provincia di Mantova per l'anno scolastico 2016/2017, prevedevano l'accorpamento dell'Istituto Comprensivo di Rodigo a quello di Castelucchio e Marcaria. 

I giudici del tribunale amministrativo nella sentenza depositata il 9 marzo scorso, hanno in sostanza respinto l'istanza cautelare del Comune di Rodigo che chiedeva l'annullamento previa sospensione dell'efficacia della delibera adottata dalla giunta provinciale il 4 dicembre 2015 e di quella della giunta regionale del 22 gennaio 2016  che, di fatto, faceva propri gli indirizzi espressi dall'ente di via Principe Amedeo.
"Le scelte effettuate nell'ambito del Piano di dimensionamento e quindi anche in relazione al contesto dell'IC di Rodigo - spiega Francesca Zaltieri, vice presidente della Provincia e assessore all'istruzione - erano ispirate al rispetto delle norme ma anche a criteri di efficienza e qualità dell'offerta scolastica per i nostri studenti: e questo è l'obiettivo fondamentale del nostro lavoro".
Nelle motivazioni della sentenza, si legge che "la scelta della Provincia (ndr quella cioè di accorpare l'IC di Rodigo con quello di Castellucchio e Marcaria), oltre che suggerita dall'Ufficio scolastico territoriale di Mantova e dal Tavolo consultivo provinciale per il dimensionamento, appare supportata anche da una rispondenza ai principi di legge e dalla mancata dimostrazione, da parte del Comune di Rodigo, di aver individuato un'adeguata soluzione per il rispetto dei parametri imposti dalla norma". Sul piano del presunto danno, si legge sempre nella sentenza, "considerato che la riorganizzazione non comporterebbe la chiusura delle scuole, né tantomeno lo spostamento degli alunni e che i regolamenti per l'attuazione della prevista riforma scolastica non saranno ragionevolmente adottati prima dell'approvazione del nuovo piano di organizzazione della rete scolastica (nel dicembre 2016), in relazione alla formazione del quale il Comune di Rodigo potrà eventualmente dimostrare di disporre del numero di alunni necessari per il riconoscimento dell'autonomia", il Tar ha ritenuto di respingere l'istanza di sospensione cautelare in quanto non è ravvisabile nemmeno un danno grave e irreparabile.
I giudici premettono anche che "la Regione ha stabilito che i Comuni che intendono proporre una modifica del Piano dell'offerta formativa, devono previamente acquisire il parere positivo del Consiglio d'Istituto dell'istituzione scolastica coinvolta, e che nel caso di Rodigo non risulta che il Comune abbia acquisito il parere del locale Istituto scolastico sulla proposta di chiedere nuovamente una deroga all'applicazione delle ordinarie regole secondo le quali l'IC di Rodigo non avrebbe le condizioni per poter rimanere autonomo". Al contrario il Consiglio d'Istituto dell'IC di Rodigo ha dato "parere favorevole all'accorpamento allegando alla delibera una lettere con un'ampia illustrazione degli aspetti positivi dell'accorpamento".