Piano di sviluppo locale Terre del Po

Punta a sviluppare sui territori mantovani e cremonesi interventi per 13 milioni di euro, da Casalmaggiore a Felonica
Migliorare la vita delle popolazioni residenti; sostenere le filiere agroalimentari locali e le produzioni di qualità; rafforzare e sostenere i servizi per evitare lo spopolamento delle aree rurali. Sono alcuni degli obiettivi individuati dal Piano di Sviluppo Locale Terre del Po che attraverso il neo costituito Gal Terre del Po candida la progettazione complessiva al Programma di Sviluppo Rurale 2014 - 2020  di Regione Lombardia. Quest'ultima mette a disposizione complessivamente 1 miliardo e 157 milioni di euro per il settore agricolo e lo sviluppo rurale. La cifra totale è però ripartita in 6 priorità d'azione: quella a cui fa riferimento il Psl Terre del Po è la 6 ossia l'area che insiste sull'inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle aree rurali.
Il Piano è stato presentato oggi al Palazzo della Cervetta, da una rappresentanza del partenariato che lo sostiene e dalla Provincia di Mantova che riveste il ruolo di capofila.
Il territorio oggetto della candidatura si sviluppa su una superficie di oltre 799 chilometri quadrati, coinvolge 108.314 abitanti e vede la partecipazione di 28 Comuni (17 dell'area dell'Oltrepo mantovano e 8 del bacino dell'Oglio Po), di due comuni in deroga Motteggiana e San Benedetto Po (ossia situati in fasce non individuate dalla Ue come beneficiarie di contributi per lo sviluppo in virtù delle loro particolari situazioni e caratteristiche) e il Consorzio dell'Oltrepo mantovano).
In tutto sono 84 gli aderenti al partenariato, di cui 29 partner pubblici e 55 privati.
 
Il valore complessivo del Piano di Sviluppo Terre del Po è stato stimato in 13 milioni di euro oltre a 900mila euro di costi di gestione. Con la candidatura al bando regionale si punta ad avere finanziamenti per 6.900.000 euro (a cui andranno aggiunte risorse, private e non, dei soggetti beneficiari del contributo pubblico per 6 milioni e 100 mila euro).
Le candidature sono state presentate il 15 gennaio e per conoscere la graduatoria dei Piani approvati bisognerà attendere la seconda metà del mese di marzo (presumibilmente entro Pasqua).
Tra le leve su cui i promotori del Piano Terre del Po hanno puntato vi è la novità del lavoro in partnership tra due province,  Mantova e Cremona, e tra due aree diverse: territori dell'Oltrepo mantovano e Oglio Po virgiliano e cremonese.  
"Ho voluto questo momento di presentazione - ha spiegato il presidente della Provincia di Mantova Alessandro Pastacci - perché ritengo molto importante ciò che è accaduto negli ultimi mesi tra le province di Mantova e Cremona. Candidiamo un progetto con una nuova progettualità dei territori mantovani e cremonesi che si basa sulla creazione di un nuovo soggetto d'azione che è la costituzione di un futuro soggetto che auspichiamo essere il Gal Terre del Po. Esso non è la riproposizione di vecchi soggetti quali Gal Oltrepo mantovano e Gal Oglio Po, ma vista la nuova programmazione europea 2014 - 2020, è una nuova progettualità che guarda a tutta la dimensione del Po. Il dialogo è iniziato mesi fa e adesso siamo arrivati a una condivisione e a una nuova progettazione che ha visto la Provincia fare da coordinatore. C'è stata insomma la volontà degli amministratori di mettersi in una nuova strategia per portare risorse sul territorio e creare opportunità di investimento legate alle eccellenze produttive".   
"In un momento di scarsità di risorse - ha aggiunto il sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni - bisogna approfittare di queste opportunità riservate dai bandi. E visto il cambiamento  che sta interessando gli enti locali, due sono gli atteggiamenti possibili: o si accettano le decisioni calate dall'alto o si è attivi. E noi abbiamo scelto questa seconda opzione, individuando le priorità per il nostro territorio. Chi meglio d noi le può conoscere?".
"Per noi allargare i nostri ambiti di competenza non è stato difficile. Chiudersi all'interno di singoli gruppi è sempre riduttivo. Per questo avremmo  voluto anche altri ambiti con noi ma non  siamo riusciti" ha commentato Paolo Calzolari, sindaco di Sermide e vice presidente del Consorzio dell'Oltrepo. "La collaborazione e la messa in rete di sistemi può solo dare vantaggi per tutti" ha concluso Alessandro Sarasini, sindaco di Commessaggio.
Comunicati Stampa
Data 29-01-2016
Ora 14:05
Rubrica
per il cittadino
per enti ed imprese
Titolo Piano di sviluppo locale Terre del Po
Descrizione breve Punta a sviluppare sui territori mantovani e cremonesi interventi per 13 milioni di euro, da Casalmaggiore a Felonica
Descrizione
Migliorare la vita delle popolazioni residenti; sostenere le filiere agroalimentari locali e le produzioni di qualità; rafforzare e sostenere i servizi per evitare lo spopolamento delle aree rurali. Sono alcuni degli obiettivi individuati dal Piano di Sviluppo Locale Terre del Po che attraverso il neo costituito Gal Terre del Po candida la progettazione complessiva al Programma di Sviluppo Rurale 2014 - 2020  di Regione Lombardia. Quest'ultima mette a disposizione complessivamente 1 miliardo e 157 milioni di euro per il settore agricolo e lo sviluppo rurale. La cifra totale è però ripartita in 6 priorità d'azione: quella a cui fa riferimento il Psl Terre del Po è la 6 ossia l'area che insiste sull'inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle aree rurali.
Il Piano è stato presentato oggi al Palazzo della Cervetta, da una rappresentanza del partenariato che lo sostiene e dalla Provincia di Mantova che riveste il ruolo di capofila.
Il territorio oggetto della candidatura si sviluppa su una superficie di oltre 799 chilometri quadrati, coinvolge 108.314 abitanti e vede la partecipazione di 28 Comuni (17 dell'area dell'Oltrepo mantovano e 8 del bacino dell'Oglio Po), di due comuni in deroga Motteggiana e San Benedetto Po (ossia situati in fasce non individuate dalla Ue come beneficiarie di contributi per lo sviluppo in virtù delle loro particolari situazioni e caratteristiche) e il Consorzio dell'Oltrepo mantovano).
In tutto sono 84 gli aderenti al partenariato, di cui 29 partner pubblici e 55 privati.
 
Il valore complessivo del Piano di Sviluppo Terre del Po è stato stimato in 13 milioni di euro oltre a 900mila euro di costi di gestione. Con la candidatura al bando regionale si punta ad avere finanziamenti per 6.900.000 euro (a cui andranno aggiunte risorse, private e non, dei soggetti beneficiari del contributo pubblico per 6 milioni e 100 mila euro).
Le candidature sono state presentate il 15 gennaio e per conoscere la graduatoria dei Piani approvati bisognerà attendere la seconda metà del mese di marzo (presumibilmente entro Pasqua).
Tra le leve su cui i promotori del Piano Terre del Po hanno puntato vi è la novità del lavoro in partnership tra due province,  Mantova e Cremona, e tra due aree diverse: territori dell'Oltrepo mantovano e Oglio Po virgiliano e cremonese.  
"Ho voluto questo momento di presentazione - ha spiegato il presidente della Provincia di Mantova Alessandro Pastacci - perché ritengo molto importante ciò che è accaduto negli ultimi mesi tra le province di Mantova e Cremona. Candidiamo un progetto con una nuova progettualità dei territori mantovani e cremonesi che si basa sulla creazione di un nuovo soggetto d'azione che è la costituzione di un futuro soggetto che auspichiamo essere il Gal Terre del Po. Esso non è la riproposizione di vecchi soggetti quali Gal Oltrepo mantovano e Gal Oglio Po, ma vista la nuova programmazione europea 2014 - 2020, è una nuova progettualità che guarda a tutta la dimensione del Po. Il dialogo è iniziato mesi fa e adesso siamo arrivati a una condivisione e a una nuova progettazione che ha visto la Provincia fare da coordinatore. C'è stata insomma la volontà degli amministratori di mettersi in una nuova strategia per portare risorse sul territorio e creare opportunità di investimento legate alle eccellenze produttive".   
"In un momento di scarsità di risorse - ha aggiunto il sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni - bisogna approfittare di queste opportunità riservate dai bandi. E visto il cambiamento  che sta interessando gli enti locali, due sono gli atteggiamenti possibili: o si accettano le decisioni calate dall'alto o si è attivi. E noi abbiamo scelto questa seconda opzione, individuando le priorità per il nostro territorio. Chi meglio d noi le può conoscere?".
"Per noi allargare i nostri ambiti di competenza non è stato difficile. Chiudersi all'interno di singoli gruppi è sempre riduttivo. Per questo avremmo  voluto anche altri ambiti con noi ma non  siamo riusciti" ha commentato Paolo Calzolari, sindaco di Sermide e vice presidente del Consorzio dell'Oltrepo. "La collaborazione e la messa in rete di sistemi può solo dare vantaggi per tutti" ha concluso Alessandro Sarasini, sindaco di Commessaggio.
La presentazione del Psl Terre del Po
Allegati