"Occorre legame più stretto tra Consulta per la legalità, Sindaci e mondo dell'economia"

La relazione del presidente Ronconi in Consiglio Provinciale

"Solo pochi anni fa, a parlare di mafia a Mantova si passava per matti. Poi i fatti ci hanno messo davanti una realtà diversa". A ricordarlo ieri davanti al Consiglio Provinciale di Mantova stato il presidente della Consulta Territoriale per la legalità Azzolino Ronconi riassumendo tre anni di attività della stessa.

Nell'ultima seduta l'Assemblea di Palazzo di Bagno ha approvato il nuovo Regolamento dell'organismo che tiene conto della ridefinizione dei compiti e funzioni delle Province e di alcuni mutamenti normativi.

"In questo triennio la Consulta - ha spiegato Ronconi - ha stimolato e favorito l'attivazione di molteplici e diversificate iniziative capaci di promuovere sul territorio, soprattutto fra le giovani generazioni, la più ampia educazione alle norme e alla conoscenza delle istituzioni, per incentivare la partecipazione alla vita democratica e alla correttezza dei comportamenti dei cittadini. Ha utilizzato, dibattuto e diffuso studi e ricerche svolte da istituti specializzati, ha ascoltato, anche in sedute pubbliche, testimonianze di esperti che hanno evidenziato la diffusa presenza, purtroppo anche nel nostro territorio provinciale, di fenomeni corruttivi e di malavita organizzata di stampo mafioso, ed ha preso più volte posizione pubblica su questi fenomeni pronunciandosi sulle questioni che coinvolgevano il nostro territorio. I settori imprenditoriali più compromessi sembrano essere edilizia/costruzioni, logistica e agricoltura con possibile presenza di fenomeni di caporalato. L'affermazione trova riscontro dal comprovato aumento dei cosiddetti reati spia: incendi, estorsioni, minacce, usura. Il business delle organizzazioni criminali si estende sicuramente anche ad altri settori come gioco d'azzardo, gestione rifiuti, anche se al momento non si dispone di "prove provate" che ne documentino, non tanto l'esistenza certa, ma la dimensione".

Il lavoro fatto è stato intenso ma non basta: "La Consulta dovrà essere ricostituita e corroborata da maggior legame con i Sindaci, con altri organismi esistenti aventi mandato analogo, e con il mondo dell'economia. Come prima proposta operativa si pensa, per l'autunno, all'organizzazione di un convegno sui temi affrontati dalla Consulta stessa, allo scopo di tenere sempre desta l'attenzione dell'opinione pubblica monitorando il rapporto fra mafia ed economia deviata, poiché la prima si nutre e si infila dove vi sono spazi e risorse economiche, alterando e distruggendo il tessuto economico e sociale sano di una comunità".

 



Comunicati Stampa
Data 30-07-2019
Ora 16:14
Rubrica
per il cittadino
per enti ed imprese
Titolo "Occorre legame più stretto tra Consulta per la legalità, Sindaci e mondo dell'economia"
Descrizione breve La relazione del presidente Ronconi in Consiglio Provinciale
Descrizione

"Solo pochi anni fa, a parlare di mafia a Mantova si passava per matti. Poi i fatti ci hanno messo davanti una realtà diversa". A ricordarlo ieri davanti al Consiglio Provinciale di Mantova stato il presidente della Consulta Territoriale per la legalità Azzolino Ronconi riassumendo tre anni di attività della stessa.

Nell'ultima seduta l'Assemblea di Palazzo di Bagno ha approvato il nuovo Regolamento dell'organismo che tiene conto della ridefinizione dei compiti e funzioni delle Province e di alcuni mutamenti normativi.

"In questo triennio la Consulta - ha spiegato Ronconi - ha stimolato e favorito l'attivazione di molteplici e diversificate iniziative capaci di promuovere sul territorio, soprattutto fra le giovani generazioni, la più ampia educazione alle norme e alla conoscenza delle istituzioni, per incentivare la partecipazione alla vita democratica e alla correttezza dei comportamenti dei cittadini. Ha utilizzato, dibattuto e diffuso studi e ricerche svolte da istituti specializzati, ha ascoltato, anche in sedute pubbliche, testimonianze di esperti che hanno evidenziato la diffusa presenza, purtroppo anche nel nostro territorio provinciale, di fenomeni corruttivi e di malavita organizzata di stampo mafioso, ed ha preso più volte posizione pubblica su questi fenomeni pronunciandosi sulle questioni che coinvolgevano il nostro territorio. I settori imprenditoriali più compromessi sembrano essere edilizia/costruzioni, logistica e agricoltura con possibile presenza di fenomeni di caporalato. L'affermazione trova riscontro dal comprovato aumento dei cosiddetti reati spia: incendi, estorsioni, minacce, usura. Il business delle organizzazioni criminali si estende sicuramente anche ad altri settori come gioco d'azzardo, gestione rifiuti, anche se al momento non si dispone di "prove provate" che ne documentino, non tanto l'esistenza certa, ma la dimensione".

Il lavoro fatto è stato intenso ma non basta: "La Consulta dovrà essere ricostituita e corroborata da maggior legame con i Sindaci, con altri organismi esistenti aventi mandato analogo, e con il mondo dell'economia. Come prima proposta operativa si pensa, per l'autunno, all'organizzazione di un convegno sui temi affrontati dalla Consulta stessa, allo scopo di tenere sempre desta l'attenzione dell'opinione pubblica monitorando il rapporto fra mafia ed economia deviata, poiché la prima si nutre e si infila dove vi sono spazi e risorse economiche, alterando e distruggendo il tessuto economico e sociale sano di una comunità".

 



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