PONTE SUL PO A VIADANA, IN VIA DI ULTIMAZIONE I LAVORI

Il manufatto sarà più sicuro anche in caso di terremoto

In via di ultimazione i lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza del ponte  sul Po tra Boretto e Viadana, infrastruttura strategica di collegamento tra le province di Reggio e Mantova e, dunque, tra l'Emilia-Romagna e la Lombardia.

In particolare l'intervento, il cui costo si aggira sui 500 mila euro, è consistito nel consolidamento delle strutture verticali di sostegno del viadotto di accesso al Ponte sul Po. Il tratto su cui si è lavorato si trova in golena, lungo la sponda sinistra del fiume, lungo la Sp ex Ss 358.

Il ponte tra Boretto e Viadana è stato realizzato tra il 1965 ed il 1966 dall'impresa Rizzardi Spa di Milano: ha uno sviluppo di 3 chilometri e 72 metri (di cui 92 metri
di rampa di accesso in rilevato in sponda emiliana, 731 di viadotto in alveo, 926 di viadotto golenale e 1.323 di rampa di accesso in rilevato in sponda lombarda). Gli ultimi dati stimano un traffico di 14mila veicoli al giorno, a conferma dell'importanza strategica del manufatto. 

A eseguire i lavori è stata la IGT srl di Mercato Saraceno (Forlì - Cesena).

Evidenti erano gli ammaloramenti che si erano manifestati in particolar modo sulle pile in calcestruzzo cementizio armato del manufatto. Deterioramenti imputabili all'errato smaltimento delle acque meteoriche, che nel corso degli anni di vita della struttura - anche a seguito di numerosi cicli di gelo e disgelo - si sono insinuate nelle fessure del calcestruzzo, causando alle volte anche il distacco di parte del materiale. Non è da trascurare anche l'aumento negli anni del volume di traffico in transito sul ponte e le variazioni della tipologia degli stessi carichi, avvenuto nel corso del tempo.

Il tipo di intervento che è stato eseguito è stato quindi di tipo modulare e cioè mirato per ogni singola pila, in base allo specifico degrado. Sono stati anche inseriti elementi di "ritenzione sismica" che costituiscono un incremento di sicurezza attivabile nel caso si verifichi un terremoto.

Inoltre sono in corso di risoluzione i gravi problemi di "smaltimento delle acque" che il manufatto presentava. "Restano da ultimare alcuni particolari del sistema di smaltimento delle acque - spiega il presidente della Provincia di Mantova Beniamino Morselli - ma per il resto l'intervento può dirsi concluso e contiamo di inaugurarlo entro la fine dell'anno. Dopo la Gronda nord di recente apertura al traffico, siamo davanti a un ulteriore intervento che porterà indubbi benefici alla viabilità di tutta l'area".

 

 

Comunicati Stampa
Data 03-11-2017
Ora 13:03
Rubrica
per il cittadino
per enti ed imprese
Titolo PONTE SUL PO A VIADANA, IN VIA DI ULTIMAZIONE I LAVORI
Descrizione breve Il manufatto sarà più sicuro anche in caso di terremoto
Descrizione

In via di ultimazione i lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza del ponte  sul Po tra Boretto e Viadana, infrastruttura strategica di collegamento tra le province di Reggio e Mantova e, dunque, tra l'Emilia-Romagna e la Lombardia.

In particolare l'intervento, il cui costo si aggira sui 500 mila euro, è consistito nel consolidamento delle strutture verticali di sostegno del viadotto di accesso al Ponte sul Po. Il tratto su cui si è lavorato si trova in golena, lungo la sponda sinistra del fiume, lungo la Sp ex Ss 358.

Il ponte tra Boretto e Viadana è stato realizzato tra il 1965 ed il 1966 dall'impresa Rizzardi Spa di Milano: ha uno sviluppo di 3 chilometri e 72 metri (di cui 92 metri
di rampa di accesso in rilevato in sponda emiliana, 731 di viadotto in alveo, 926 di viadotto golenale e 1.323 di rampa di accesso in rilevato in sponda lombarda). Gli ultimi dati stimano un traffico di 14mila veicoli al giorno, a conferma dell'importanza strategica del manufatto. 

A eseguire i lavori è stata la IGT srl di Mercato Saraceno (Forlì - Cesena).

Evidenti erano gli ammaloramenti che si erano manifestati in particolar modo sulle pile in calcestruzzo cementizio armato del manufatto. Deterioramenti imputabili all'errato smaltimento delle acque meteoriche, che nel corso degli anni di vita della struttura - anche a seguito di numerosi cicli di gelo e disgelo - si sono insinuate nelle fessure del calcestruzzo, causando alle volte anche il distacco di parte del materiale. Non è da trascurare anche l'aumento negli anni del volume di traffico in transito sul ponte e le variazioni della tipologia degli stessi carichi, avvenuto nel corso del tempo.

Il tipo di intervento che è stato eseguito è stato quindi di tipo modulare e cioè mirato per ogni singola pila, in base allo specifico degrado. Sono stati anche inseriti elementi di "ritenzione sismica" che costituiscono un incremento di sicurezza attivabile nel caso si verifichi un terremoto.

Inoltre sono in corso di risoluzione i gravi problemi di "smaltimento delle acque" che il manufatto presentava. "Restano da ultimare alcuni particolari del sistema di smaltimento delle acque - spiega il presidente della Provincia di Mantova Beniamino Morselli - ma per il resto l'intervento può dirsi concluso e contiamo di inaugurarlo entro la fine dell'anno. Dopo la Gronda nord di recente apertura al traffico, siamo davanti a un ulteriore intervento che porterà indubbi benefici alla viabilità di tutta l'area".

 

 

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