La Cultura della Qualità: I Prodotti Tipici Mantovani

Alcuni dei prodotti tipici mantovani citati, per i quali si può parlare di una vera e propria "cultura della qualità", meritano alcuni peculiari approfondimenti:
 
Grana Padano e Parmigiano Reggiano (Dop)
 
La storia di questi due formaggi si perde nella notte dei tempi: la nascita del Grana Padano è ricondotta agli inizi del secondo millennio, a cura dei monaci benedettini dell'abbazia di Chiaravalle; l'origine del Parmigiano Reggiano è fatta risalire al XIII secolo e trova testimonianza in una citazione del Boccaccio nel Decamerone (scritto intorno al 1350) per "condire maccheroni e ravioli". La provincia di Mantova vanta la presenza di entrambi i formaggi, Grana Padano e Parmigiano Reggiano, in due zone di produzione, rispettivamente a nord e a sud del Po. I due formaggi sono prodotti in una settantina di caseifici sociali cooperativi più una decina di caseifici industriali privati. La produzione di questi due formaggi è tutelata dai rispettivi consorzi di tutela e promozione : "Grana Padano" e "Parmigiano Reggiano".
 
I vini mantovani DOC
 
Virgilio elogiava il vino "retico" prodotto sulle colline del Garda. Teofilo Folengo ricorda la "Vernazia Voltae". Il Gossino riferisce al Duca di Mantova che il Papa Leone X ha molto gradito "il vino di Mantova", "Clareto" e "Vernacia".
I frati benedettini del Polirone, nei loro tenimenti di S. Benedetto Po, imponevano agli affittuali un imponibile vinicolo. La provincia di Mantova conta tre consorzi di tutela dei vini mantovani DOC: "Garda", Garda Colli Morenici" prodotti nell'areale appunto dei Colli morenici; e "Lambrusco Mantovano", prodotto nella pianura del Basso Mantovano. Si contano 5 cantine sociali e una decina di cantine private.
 
La pera tipica mantovana Igp
 
I fregi a festoni di pere della "Camera degli Sposi" e del Palazzo Ducale di Sabbioneta testimoniano la coltivazione antica nel mantovano di questo frutto, che trova altresì i primi riscontri nella seconda metà del '500, nei "broli" del monastero di S. Benedetto in Polirone e dei possedimenti dei Gonzaga. L'areale attuale di coltivazione della pera tipica mantovana IGP è individuabile nell'Oltrepo (Viadanese e Basso Mantovano), con investimenti di superficie stimabili intorno ai 800 ha, una produzione di 230.000 q.li di pere (William, Conference, Decana del Comizio, Abate Fetel e Kaiser) di cui certificata 20.000 q.li.
 
Suino pesante padano 
 
Al "Forcello", a sud di Mantova, sono state trovate ossa di suino risalenti al 5° secolo a. C., utilizzati per l'alimentazione di numerose comunità etrusche. L'allevamento del suino pesante padano, utilizzato per prosciutti ed insaccati di pregio, occupa un ruolo predominante nell'ambito del comparto zootecnico mantovano, con numerosi allevamenti dislocati nel Basso Mantovano e nella fascia comprendente i comuni di Marcaria e Curtatone, con oltre 1.000.000 di capi allevati, ed un fatturato dell'ordine di diverse centinaia di miliardi.
 
Salame Mantovano
 
É ancora in uso nelle campagne mantovane la tradizione invernale dell'uccisione del maiale, con produzione del tipico salame mantovano, prodotto con le carni "nobili", marinate e condite con pepe, sale, aromi e aglio, e conservate nel "budel gentil". L'industria salumiera mantovana conta numerosi salumifici che producono insaccati di pregio.  Il prodotto viene trasformato in 13 strutture di trasformazione che lavorano circa 5.000 t di "salame mantovano".
 
Melone Mantovano Igp
 
La coltivazione del melone ha radici lontane, e attualmente è sviluppata soprattutto nell zona tipica di produzione compresa che comprende quattro aree: Viadana, Sermide, Rodigo e Casteldidone. Si stima una superficie investita a melone superiore ai 2000 ettari, con una produzione di circa 600.000 q.li di meloni.
 
Riso Vialone nano Mantovano
 
Numerose antiche "pile da riso", dislocate sul territorio mantovano, testimoniano la presenza di questa coltivazione già tra la fine del XIV e l'inizio del XV secolo, e ancora oggi la tradizione ci riporta l'eco dei canti delle mondine nelle risaie.
Attualmente, la coltura del riso occupa circa un migliaio di ettari, nella fascia tra il Po ed i confini Veronesi, con una produzione intorno ai 54.000 q.li di riso prevalentemente di varietà "Vialone Nano", ottimo per i classici risotti alla pilota con "al puntel".
 
Burro
 
Il Museo della Civiltà Contadina del Polirone conserva antichi esemplari di zangole di legno utilizzate per la produzione di burro.
Attualmente la lavorazione della panna per la trasformazione in burro, avviene in moderni impianti a burrificazione continua, con una produzione di ottima qualità stimabile in 125.000 q.li.
 
Tartufo Mantovano
 
Decantato nel corso dei secoli da poeti e scrittori, il tartufo, considerato "miracolo della natura" da Plinio il Vecchio e "figlio della Terra" da Cicerone, era presente fin dall'antichità sulle tavole dei nobili e dei ricchi. La provincia di Mantova vanta due zone a vocazione tartufigena: il Basso Mantovano, lungo il corso del Fiume Po, con presenza del Tartufo Bianco; e la zona collinare dell'Alto Mantovano, prediletta dal tartufo Nero Pregiato.
 
Cipolla di Sermide
 
La cipolla, presente per molti secoli come cibo povero sulle tavole nei periodi di guerra e carestia, specialmente in epoca medioevale, appare anche sulle tavole nobiliari del Rinascimento.  L'attuale area di produzione realizza un investimento intorno ai 200 ettari ed una produzione di circa 50.000 q.li di cipolle.
 
Carne bovina documentata
 
Con notevole lungimiranza, rispetto alle recenti problematiche relative alla salubrità delle carni, nel 1982 nasceva a Mantova un Consorzio Carni Bovine Documentate a tutela del consumatore. La provincia conta intorno ai 200.000 capi bovini da carne, allevati aziende dislocate nei diversi comuni del mantovano.
 
Miele
 
La storia di tutti i popoli è ricca di riferimenti all'allevamento delle api per la produzione di miele. Nel mantovano l'apicoltura costituisce una presenza significativa ed importante anche per l'azione impollinatrice svolta dalle api.
 
Mostarda di Mantova
 
Già citata in antichi ricettari tardo-medioevali, ancora oggi costituisce uno degli ingredienti essenziali per i tortelli di zucca ed accompagna in modo eccellente lessi ed arrosti.

Sbrisolona

Dolce duro estremamente friabile, che non si taglia ma che si spezza formando le caratteristiche "brise". Di origini antichissime, probabilmente appartiene alla cultura contadina, in quanto la possibilità di conservare questa torta a lungo , la rendeva sempre disponibile ad essere offerta con un buon bicchiere di vino.
 
Anello di Monaco
 
L'origine di questo dolce risale alla fine dell'Ottocento, quando si insediò il pasticcere svizzero Putcher che iniziò a produrre dolci che si rifacevano alla tradizione Svizzera e Mitteleuropea.
Il dolce ha la forma di un panettone con un buco nel mezzo. L'interno ha vari livelli di farcitura mentre la parte superiore è tutta ricoperta di una bianchissima glassa di zucchero. Questo dolce si trova solo a Mantova ed è il dolce più consumato nel periodo natalizio.
 
Tiròt
Il Tiròt di Felonica è una specialità della gastronomia locale. Gustato un tempo al termine della raccolta delle cipolle nei campi, di cui sono l'ingrediente principale oltre alla farina e all'olio extravergine di oliva , oggi si trova come prodotto da forno. Una saporita e stuzzicante focaccia da consumarsi a colazione o a merenda.
 
Ricciolino
Tradizionale pane mantovano a pasta dura, composto due filoncini di pasta che vanno a formare un fiocco.
 
Schiacciatina
Detta "Chisulina", si tratta di una focaccetta quadrata ottenuta impastando farina di grano tenero, acqua e strutto. La ricetta risale al Rinascimento.
 
Torta di San Biagio
E' il dolce tipico di Cavriana. La ricetta è stata forse dettata da caprai che svernavano qui con i loro greggi. E' una torta a base di mandorle, zucchero e cioccolato. In occasione della festa del patrono di Cavriana, San Biagio appunto, il 3 febbraio, viene realizzata una maxi torta del diametro di tre metri che viene offerta in piazza. 
 
Torta Mantovana
Torta tipica per il gusto di burro, mandorle (pinoli), si caratterizza per l'altezza minima 2 - 3 centimetri, citata anche dall'Artusi nel 1891. 
 
Torta Paradiso
Appartiene alla dolceria di alta gamma, creata per Isabella d'Este  
 
Torta di Tagliatelle
Una sfoglia di pasta classica ridotta in tagliatelle sottili, mescolate a strati alterni con mandorle tritate, zucchero, burro e cotta al forno. Viene dalla tradizione rurale e non è di semplice preparazione.
 
Bussolano
E' una morbida ciambella ( ma può avere anche la forma di una "esse") composta con farina di frumento, lievito, uova, burro, zucchero, vaniglia.
Dal profumo e sapore burroso, si presenta con una crosta friabile di colore dorato.
 
Turtel Sguasarot

Un tortello di pasta dolce,di dimensioni medie di cm 12 x 7 il cui ripieno è a base di fagioli e castagne lessati, mostarda di mele cotogne.Condito con vino cotto, conserva di prugne, spremuta di mandarino o arancia. Il tortello può essere servito fritto o lesso. Il sapore è vigoroso per la presenza del vino cotto.
 

Melone Mantovano IGP

Dal novembre 2013, il "Melone Mantovano è stato riconosciuto un prodotto di Indicazione Geografica Protetta (I.G.P.) Così si conclude l'iter iniziato dal Consorzio del Melone Mantovano nato con l'obiettivo di valorizzarne la produzione e l'origine geografica.
La zona di produzione del Melone Mantovano I.G.P. si estende tra le province di Mantova, Cremona, Modena, Bologna e Ferrara. La superficie coltivata a melone è superiore a 2500 ettari, per un fatturato, che nel 2012, si è assestato sui 70 milioni di euro (solo per il territorio virgiliano).
Nel mantovano, nell'area di produzione sono compresi i comuni di Borgoforte, Carbonara di Po, Castellucchio, Cavriana, Ceresara, Commessaggio, Dosolo, Felonica, Gazoldo degli Ippoliti, Gazzuolo, Goito, Magnacavallo, Marcaria, Mariana Mantovana, Piubega, Poggio Rusco, Pomponesco, Quistello, Redondesco, Rivarolo Mantovano, Rodigo, Sabbioneta, San Benedetto Po, San Martino dall'Argine, Sermide e Viadana.

 
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