Dalla nebbia agli irti colli

Le prime osservazioni hanno già evidenziato, a pochi mesi dalle fine dei lavori, la presenza di alcuni specie di libellule, di coleotteri acquatici e di anfibi legati alle zone umide, prima non presenti.
Premiato con un finanziamento di 100 mila euro della Fondazione Cariplo il progetto "Dalla nebbia agli irti colli…..moltiplicare la biodiversità" è giunto alle sue battute finali.
L'intervento aveva come obiettivo il rafforzamento della matrice ambientale e delle caratteristiche strutturali di ambienti naturali della provincia di Mantova posti nei corridoi  della rete ecologica regionale.
 
Cinque i siti su cui si è operato:
 
- a Ghisiola di Castiglione delle Stiviere con il ripristino dell'ampia zona umida di località Valle e dei prati aridi, area di grande valore floristico
 
- a Casalmoro dove è stato riqualificato un tratto del Chiese, creando una piccola pozza per anfibi, alimentata dalle acque di risorgiva e periodicamente inondata dal fiume   
 
- a Pomponesco per arrivare alla riapertura di parte della lanca nella riserva naturale Garzaia creando un ampio stagno idoneo all'alimentazione degli aironi e alla sosta e riproduzione di varie specie di insetti legati alle zone umide
 
- a Ostiglia con interventi di rinfoltimento dei boschi di salice nella golena del Po con la piantumazione di alberi e arbusti di specie locali.
 
Capofila della candidatura del progetto era stato il Comune di Castiglione delle Stiviere in partenariato con la Provincia di Mantova e i Comuni di Casalmoro, Pomponesco e Ostiglia.
Il costo complessivo dell'intervento è stato di 211.400 euro. L'iniziativa ha beneficiato oltre che del contributo di Fondazione Caripl, del sostegno finanziario del Consorzio Forestale Padano e della collaborazione dell'azienda Ospedaliera Carlo Poma e di fra Moreno Pollon che a Castiglione delle Stiviere hanno messo a disposizione il prato arido in località Ghisiola.
Il progetto partito a gennaio 2014 aveva una durata massima di due anni.
Gli interventi si sono articolati nella riqualificazione morfologica, nel miglioramento della struttura e della composizione di boschi ripari e nell'eliminazione di elementi di degrado degli habitat. Le tipologie di intervento, complementari ad altre già eseguite o in fase di programmazione, si sono contraddistinte per il carattere di micro-interventi pilota, in aree di elevato pregio.
Il progetto era nato dalla volontà di alcuni Comuni che hanno in gestione singole aree naturali e che confluiscono nello specifico tavolo tecnico provinciale di coordinamento delle aree protette, di proseguire l'attività di realizzazione e strutturazione di aree ad elevata potenzialità naturalistica, ancorché limitate da singole forme di criticità, per costituire gangli di rete ove possano consolidarsi popolazioni di specie vegetali ed animali, nonché habitat naturali, di elevato valore conservazionistico e anche paesistico.
Il prossimo anno proseguiranno le attività di monitoraggio della vegetazione e della fauna, condotte da esperti locali. Ci si aspetta quindi che i nuovi habitat ricostruiti ospitino in futuro altre specie legate agli ambienti acquatici, come tritoni e uccelli limicoli.
 

Dalla nebbia agli irti colli
Venerdì 27 maggio 2016 giornata di studio sui risultati del progetto di valorizzazione di aree ad elevata potenzialità naturalistica
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